Università: il numero chiuso non viola il diritto allo studio

di Teresa Barone

4 Aprile 2013 10:00

logo PMI+ logo PMI+
La Corte Europea dei diritti umani sancisce la legittimità del numero chiuso per accedere ai corsi di laurea: non viola il diritto allo studio.

La Corte UE dei diritti umani di Strasburgo si è pronunciata in merito alla presunta illegalità del numero chiuso che limita gli accessi alle facoltà universitarie, giudicandolo non lesivo del diritto allo studio.

=> Leggi la polemica sulle nuove date dei test di ingresso all?università

Il numero chiuso – applicato in Italia in alcune facoltà – non viola quindi il diritto allo studio ma è compatibile con quanto sancito dalla convenzione europea dei diritti umani, pertanto gli atenei sono legittimati nell?imporre un test di ingresso per sfoltire le domande di iscrizione. La Corte Europea ha così deciso respingendo il ricorso di 8 studenti italiani che non avevano superato il test di accesso alle facoltà di medicina e odontoiatria.

=> Scopri le novità sull?orientamento universitario

«Esiste il diritto di accesso a una università solo nella misura in cui questa abbia la capacità e le risorse e nella misura in cui la società abbia il particolare bisogno di quella professione al momento che la disoccupazione rappresenta un ulteriore spesa per la società.»

=> Leggi la polemica sui costi delle tasse universitarie

Queste le parole che illustrano la decisione dei giudici di Strasburgo, i quali hanno altresì messo in evidenza come agli studenti non ammessi non sia stato mai negato il diritto di optare per altri corsi universitari, così come di tentare il test più volte o di proseguire il proprio corso di studi fuori dal territorio nazionale.