Boom di precari nella PA: SSN in primo piano

di Teresa Barone

22 Ottobre 2012 10:00

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Sempre più lavoratori interinali e a termine nella PA, aumentati in modo esponenziale tra il 2001 e il 2010: Sanità e Regioni gli ambiti più rappresentativi del fenomeno.

Il numero dei lavoratori precari nella Pubblica Amministrazione è cresciuto notevolmente negli ultimi 10 anni: se i contratti interinali hanno subito un incremento pari al 262,9%, il tempo indeterminato è a sua volta aumentato del 19,5%.

Sono cifre importanti che arrivano direttamente dalla relazione 2012 della Corte dei Conti relativa al costo del lavoro pubblico, e che illustrano come l?aumento dei lavoratori precari nella PA sia concentrato soprattutto all?interno delle Regioni e all?interno del Servizio Sanitario Nazionale.

Entrando più nel dettaglio dei dati, se nel 2001 i lavoratori assunti a tempo determinato ammontavano a 87.273, nel 2010 erano 104.339. L?incremento è molto evidente anche per quanto concerne i contratti interinali, con un salto da 3.542 a 12.856.

Solo tra il 2008 e il 2010 sembra essersi verificata un?inversione di tendenza, con un calo del precariato nella PA pari al 13%, un fenomeno dovuto all?introduzione di un programma straordinario di stabilizzazione che ha ridotto sensibilmente le assunzioni diverse dal quelle a tempo indeterminato.

In merito ai settori della PA maggiormente caratterizzati dal precariato, in cima alla lista balza il Servizio Sanitario Nazionale con 32.931 lavoratori a termine nel 2010, un dato che si discosta poco dai 32.750 lavoratori precari che hanno popolato gli Enti Regionali.