Imu prima casa: si pagherà in tre rate

di Teresa Barone

17 Aprile 2012 11:00

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L?Imu sulla prima casa si pagherà in tre rate, con conguaglio finale a dicembre: molte le novità sulle agevolazioni per nucleo familiare.

Il pagamento dell?Imu dovrà essere effettuato in tre rate, da versare rispettivamente entro il 16 giugno, il 16 settembre e il 16 dicembre, come saldo della tassa complessiva riferita all?intero anno con conguaglio calcolato sulle rate precedenti.

Questa l?ultima novità in materia di Imu, la nuova tassa sugli immobili, secondo quando stabilito dall’emendamento del relatore Gianfranco Conte al decreto legge di semplificazione fiscale. In definitiva, per la prima casa i contribuenti dovranno versare il 66,6% dell’imposta a settembre.

La prima e la seconda rata, invece, sono calcolate secondo le aliquote di base e le detrazione previste. A tal proposito arrivano anche chiarimenti in merito alle agevolazioni, infatti per quanto concerne la prima casa le detrazioni si applicheranno per un solo immobile, e saranno definite sull’abitazione di residenza abituale e anagrafica del nucleo familiare.

Una detrazione per nucleo familiare quindi, che nel caso della prima abitazione è pari a 200 euro per il titolare e 50 euro per ciascun figlio convivente entro il 26 anni di età. La nuova normativa mira infatti a definire meglio il concetto di prima abitazione e, di conseguenza, definire meglio il settore di applicazione delle detrazioni.

«L’aliquota e la detrazione per l’abitazione principale e per le relative pertinenza devono essere uniche per nucleo familiare indipendentemente dalla dimora abituale e dalla residenza anagrafica dei rispettivi componenti. Lo scopo della norma è quello di evitare elusioni dell’applicazione delle agevolazioni per la prima casa, nel caso in cui i coniugi stabiliscano la residenza in due immobili diverso nello stesso comune.»

Un?altra importante novità riguarda la creazione di un fondo per far confluire le risorse che arrivano dalla lotta contro l?evasione fiscale, utilizzabile sia per ridurre la pressione fiscale ma anche per altre finalità. L’articolo 5 della bozza della delega fiscale, cita infatti che:

«Il gettito conseguente alla riduzione dell’evasione, confluisce in un apposito fondo strutturale, destinato a finanziare sgravi fiscali.»