Il presidente del Consiglio Mario Monti ha dedicato parte dei suoi intervento per il voto di fiducia in Parlamento ai giovani, fortemente colpiti nelle loro aspettative dalla crisi economica. La “Generazione Y”, i giovani tra i 15 e i 29 anni, che corrisponde a circa il 16% della popolazione italiana, vale a dire sei milioni di persone, vive spesso ancora in famiglia, ha un tasso di disoccupazione tra i più alti d’Europa (29,3%) anche se possiede un elevato livello di istruzione.
Per i giovani non è solo difficile trovare un lavoro dipendente ma anche realizzare un’attività imprenditoriale autonoma o decidere di acquistare con un mutuo un’abitazione per realizzare una propria famiglia.
Ne deriva un “desiderio di futuro” che viene mortificato dalla crisi economica di cui non si vede ancora la via di uscita.
Per offrire una possibilità concreta ai giovani che intendono intraprendere un’attività è stato varato dall’ormai ex ministero per la Gioventù un pacchetto di misure denominato “Diritto al futuro”, in collaborazione con Abi, Inps e Consap.
C’è anche un sito dedicato a questa iniziativa.
Si tratta di un progetto presentato nel settembre scorso del valore complessivo di 120 milioni euro, che prevede cinque azioni:
- Fondo per la Casa.
- Fondo per lo Studio.
- Fondo genitori precari.
- Campus Mentis, “un’azione di job placement dedicata ai migliori laureati italiani”.
- Fondo Mecenati, “un fondo a cui possono accedere le grandi strutture private che intendono investire risorse proprie sulla valorizzazione professionale, lavorativa o imprenditoriale di giovani talenti“.