Motivare la PA con il Welfare

di Alessia Valentini

7 Novembre 2011 11:00

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In che modo il welfare aziendale può essere una risorsa anche per la pubblica amministrazione: le richieste dei dipendenti, gli interventi possibili. Un'indagine Edenred.

Tipicamente si è portati a pensare che i dipendenti pubblici abbiano trattamenti di favore ma questo non è sempre vero. Se ad esempio consideriamo l’area della Formazione si può notare dalla ricerca una forte esigenza di cultura professionale, che viene spesso trascurata tanto nella PA quanto nel privato, seppure per motivi diversi e che resta un nodo fondamentale per chi non può praticarla. Che sia per processi autorizzativi lunghi o per mancanza di organizzazione, una cosa è certa: l’impoverimento culturale professionale danneggia il singolo e ricade come danno sull’azienda pubblica. Precisiamo che non si parla solo di formazione a pagamento, poiché esistono moltissime iniziative di formazione gratuita o fruibile da web in modalità remota, con ovvi risparmi o addirittura assenza completa di costi. La mancata formazione incide ad esempio sull’orientamento all’innovazione che si concretizza nelle scelte tecnologiche dei bandi di gara, o nella gestione in digitale di documenti, processi e su mille altre tematiche che a loro volta, pesano negativamente in termini economici come sprechi o mancata ottimizzazione costi.

In ambito pubblico sembrano diffuse le iniziative di servizi interni in favore dei dipendenti quali ad esempio asili nido o convenzioni ma non è vero che sono applicati a tappeto e soprattutto che i dipendenti ne siano correttamente informati e sappiano come accedervi. In tal senso una migliore comunicazione e informazione sulle iniziative potrebbe favorire i dipendenti giovani e meno giovani ad apportare un contributo di maggior valore in accordo alle proprie esigenze lavorative, magari sfruttando il telelavoro, così poco diffuso, seppur esistente. Non ultime potrebbero essere maggiormente applicate le iniziative di servizi in favore della famiglia, soprattutto per le nuove esigenze dei genitori separati che sembrano gradire addirittura servizi di sostegno legale (pratiche di divorzio, affidamento ecc.) o di sostegno psicologico da parte di professionisti di quel settore, ma anche di ovvi servizi a sostegno bambini e anziani visto che la condizione di separato non permette una condivisione delle incombenze familiari fra i due coniugi.

All’interno dei programmi di incentivazione e motivazione potrebbero inoltre essere considerati anche quei progetti di comunicazione interna tesi a pubblicizzare le iniziative di valore, o i progetti di successo che evidenziano chi vi ha partecipato e mostrano cosa è possibile fare anche verso gli altri settori della stessa PA. Sentirsi ed essere riconosciuti come parte di iniziative di successo ha un sicuro impatto motivazionale e permette di generare una maggiore coesione e senso di appartenenza alla propria realtà lavorativa. Visto che i soldi non ci sono …almeno una pacca sulla spalla e un grazie potrebbero costituire una prima e importante differenza!