Il dirigente nella PA: la Leadership diffusa

di Stefano Gorla

7 Luglio 2011 09:30

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Tornando sulla figura del Dirigente nelle PA vediamo l'aspetto legato alla collaborazione con e tra subordinati analizando lo stile di leadership e la tipologia di gruppo che portano ai migliori risultati.

Se invece lo stile del leader è democratico si può anche registrare una minore produttività ma anche una maggiore coesione che consente al gruppo di sopravvivere nel tempo.Qualora la leadership fosse tollerante potremmo ottenere scarsi risultati e debole coesione del gruppo.

Concludendo sono 3 i punti chiave per la dirigenza: leadership diffusa, gruppo collaborativo, stile democratico.

In base all’art.97 della Costituzione Italiana “i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione“. È una formula che rinvia ad una organizzazione di tipo ottocentesco: non viene richiesto ai lavoratori pubblici una condivisione della ratio che sottende il proprio lavoro e, ovviamente, anche una partecipazione attiva per la determinazione e l’ottimizzazione delle modalità organizzative.

Per attuare una piena riforma della PA occorre superare il concetto meccanicistico e tutta la prassi organizzaztiva che ne deriva, e realizzare invece una nuova cultura aperta e partecipativa della PA, orientata alle persone e ai risultati. Fondamentale deve essere lo spirito attivo di servizio al cittadino con il raccordo operativo tra i bisogni dei cittadini e i servizi necessari a soddisfare questi bisogni.

In questo senso occorre realizzare quanto indicato nell’art.98 della Cost.It. laddove il lavoro pubblico è inteso come “servizio esclusivo della nazione” e quindi richiama la responsabilità dell’azione amministrativa. E cosÏ occorre collocare l’imparzialità e il buon andamento entro una prospettiva di servizio.