Sarà necessario il parere della regione “obbligatorio”, ma non “vincolante”, da esprimersi entro tre mesi dalla richiesta, per individuare i siti dove realizzare gli impianti nucleari. È questa una delle novità più importanti evidenziata nel decreto correttivo del dlgs 31 del 2010 approvato dal Consiglio dei ministri.
«Con questo provvedimento – spiega una nota del Governo – s’intende dare nuovo impulso al ritorno dell’atomo in Italia ottimizzando in modo strutturale la disciplina necessaria a conseguire gli obiettivi programmatici e tecnici per velocizzare le procedure di individuazione dei siti e di realizzazione degli impianti».
Secondo lo schema di correttivo delle norme sul nucleare, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore delle nuove previsioni, il Ministro dello Sviluppo economico, che si avvale dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, con decreto da emanare di concerto con gli altri ministri di competenza, «adotta un documento programmatico, con il quale sono delineati gli obiettivi strategici in materia nucleare, tra i quali, in via prioritaria, la protezione dalle radiazioni ionizzanti e la sicurezza nucleare».
Il documento, inoltre, deve indicare «la potenza complessiva ed i tempi attesi di costruzione e di messa in esercizio degli impianti nucleari da realizzare», e ancora: «gli interventi in materia di ricerca e formazione», valutando allo stesso tempo «il contributo atteso dalla produzione di energia elettrica da fonte nucleare nei riguardi della sicurezza degli approvvigionamenti, della diversificazione energetica e della riduzione delle emissioni inquinanti e di gas ad effetto serra, nonché i benefici economici e sociali e delinea le linee guida del processo di realizzazione».
Dopo la chiusura della campagna di comunicazione del “Forum Nucleare Italiano“, il Governo sembra essere intenzionato a procedere più rapidamente possibile alla concretizzazione del progetto del nucleare italiano. Lo schema di correttivo chiarisce infatti che la costruzione e l’esercizio di impianti nucleari sono considerate «attività di preminente interesse statale» e per questo soggette ad autorizzazione unica da rilasciare su richiesta dell’operatore con decreto del ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con l’Ambiente e le Infrastrutture.
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