Il presidente dell’Autorità per le garanzie comunicazioni (Agcom), Corrado Calabrò, ha assunto oggi la Presidenza, per l’anno 2011, dell’EMERG (Euro-Mediterranean Regulators Group), il network dei regolatori del settore delle comunicazioni elettroniche dell?area mediterranea che ha tenuto a Roma la propria riunione plenaria.
All’incontro erano presenti i vertici delle Autorità di Marocco, Egitto, Israele, Autorità Palestinese, Giordania, Turchia, Siria, Libano, Cipro, Grecia, Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Austria e Svizzera. Anche una delegazione della Commissione Europea ha partecipato all’inaugurazione. Nel suo discorso, Calabrò ha proposto alcuni temi chiave sui quali focalizzare la collaborazione tra i paesi dell?EMERG.
Si tratta – secondo il numero uno dell’Agcom – dello sviluppo della banda larga e reti di nuova generazione, del passaggio dalla tv analogica a quella digitale, della promozione della concorrenza e della tutela del consumatore. Calabrò ha poi sottolineato l?importanza del sostegno ai progetti di cooperazione e armonizzazione tra le due sponde del Mediterraneo.
«Ho sempre ritenuto – ha detto il neopresidente del network – che iniziative istituzionali di tale natura e rilievo, realizzate sotto l?egida dell?Unione Europea incoraggino il confronto tra i Paesi dell?area mediterranea. Il valore di tale iniziativa di cooperazione a favore dello sviluppo economico di uno dei più promettenti mercati va al di là degli aspetti tecnici».
La Presidenza italiana dell’organo dei regolatori rappresenta indubbiamente un’ulteriore conferma del ruolo di riferimento assunto dall’Agcom tra i Paesi dell’area mediterranea. L’Autorità ha infatti dato un apporto decisivo alla processo istitutivo dell’EMERG, nato proprio a Roma nel 2007. In questi anni, l’Agcom, ha rafforzato la propria leadership in seno al network mettendo a disposizione il suo know-how e suoi esperti curando, sotto il patrocinio dell’Unione europea, progetti di formazione anche a lungo termine in Egitto, e, nel prossimo futuro, in Israele e Giordania.