In una intervista alla radio francese “Europe 1“, l’australiano Julian Assange, fondatore di Wikileaks, ha dichiarato che il sito rischia di non sopravvivere alle grosse difficoltà finanziarie indotte dal clima e dalla situazione che si è venuta a creare in seguito al suo arresto.
«Non potremo sopravvivere per come vanno le cose – ha detto Assange nell’intervista – il denaro dei donatori stenta ad arrivare, perché tutti i nostri conti sono bloccati. Valuto che perdiamo 500.000 euro alla settimana. Ma – ha poi aggiunto – cercheremo di controbattere».
L’australiano afferma di sentire attorno a sé «una situazione orwelliana», ma di aver voglia di «continuare la battaglia». «Da 20 anni – ha detto ancora Assange – sono un attivista e mi batto per la libertà di stampa, sono abituato a queste situazioni. Il numero delle nostre pubblicazioni quotidiane si è intensificato in questi ultimi tempi – ha proseguito – e continuerà ad aumentare. Gli attacchi contro di noi non sono mai stati così forti, ma al tempo stesso anche il sostegno che riceviamo non è mai stato così intenso».
Attualmente Assange si trova in Gran Bretagna, in regime di libertà condizionata, in attesa che venga valutata la richiesta di estradizione presentata dalla Svezia nei suoi confronti per presunte violenze sessuali. La data del processo deve essere fissata nel corso di una udienza prevista per oggi a Londra.
Intanto da Wikileaks ci si aspetta la pubblicazione di altri documenti scottanti previsti proprio per questo periodo. Lo staff del sito, infatti aveva annunciato, qualche mese fa, che avrebbe fatto cadere «una o due grandi banche americane», grazie alla diffusione di alcuni documenti che le coinvolgerebbero in affari non limpidissimi.