Skype permetterà agli operatori umanitari nelle regioni più remote e pericolose del mondo di comunicare tramite voce e video a costi ridotti con colleghi, amici e familiari e lo farà con una versione ad hoc del suo software di comunicazione globale, già testata nelle precedenti missioni in Iraq, Sudan e Afghanistan.
La versione classica attuale del software di Voice over IP, utilizzata su reti non in banda larga, non avrebbe garantito una qualità accettabile della conversazione ed è per questo che si è pensato ad una versione precedente e quindi più snella dello stesso programma. Una sorta di downgrade a fini umanitari, da utilizzare in tutti quei posti in cui la connettività ad Internet è garantita da linee telefoniche lente e primitive.
Tale implementazione sarà disponibile per oltre 3000 membri dell?Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) in circa l?80 per cento dei campi in cui l?organizzazione opera, entro la fine del 2011. Sul sito UnhcrSkype.org è già presente un pulsante per la raccolta di fondi grazie a cui gli utenti potranno devolvere parte del proprio credito Skype a favore dell’Alto Commissariato ONU e sostenere progetti di sviluppo tecnologico e di istruzione per i rifugiati.
«Skype ha permesso l’abbattimento di alcune tra le barriere più dure da eliminare per la comunicazione in questi luoghi» – ha commentato il Commissario dell’UNCHR, Antonio Guterres – A beneficiarne non sarà soltanto lo staff dell’UNHCR e i loro familiari a casa, ma potenzialmente tutti i dieci milioni di rifugiati e dispersi attualmente nel mondo».
Tony Bates, CEO di Skype, si è detto entusiasta pensando alle possibilità future di questa partnership. L’azienda di Bates, intanto, sta contribuendo finanziariamente ai progetti dell’UNHCR e ha già pronta una campagna informativa ad hoc per pubblicizzare le iniziative dell’Agenzia dell’ONU: inizialmente si tratterà di un messaggio pubblicitario via Skype, agli utenti connessi, per incoraggiare le donazioni.