«La rivoluzione tecnologica che sta avvenendo nei servizi di comunicazione e marketing attraverso il ricorso intensivo all’Information Technology sta inducendo lo spostamento verso attività digitali e quindi verso l’aggiornamento professionale di oltre 100.000 professionisti impegnati a vario titolo nelle diverse aree», è quanto affermato da Ennio Lucarelli, vicepresidente vicario di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, durante il suo intervento al convegno di Assocomunicazione, “Qualità, governance e lavoro: il nuovo ruolo dell’associazione”.
All’incontro, in corso presso la sala conferenze di Palazzo Turati, sede della Camera di Commercio di Milano, sono intervenuti anche i rappresentanti delle Associazioni omologhe inglese e francese, il Vice Presidente di Confindustria e il Presidente dell’Art Directors Club Italiano.
Si tratta di una sorta di “stati generali” dell’Associazione delle Imprese di Comunicazione, che si riunisce per fare il punto sulle trasformazioni dell’industria del settore, in seguito ai numerosi cambiamenti causati dalla rivoluzione digitale. Una giornata di riflessione, di proposte e di ascolto con tre temi principali: qualità, governance e lavoro.
«L’uso spinto di Internet è il nuovo traguardo del settore della comunicazione e del marketing ed è fondamentale per l’export del made in Italy ? ha detto Lucarelli – Gli imprenditori italiani, infatti, che si sono dimostrati capacissimi a fare tendenza, anticipando i gusti dei consumatori in paesi culturalmente affini al nostro, oggi sono chiamati a giocare una sfida globale per conquistare mercati in crescita tumultuosa, ma più difficili da raggiungere e tutti da scoprire. Quelli delle economie emergenti: Cina, India, Brasile, Corea, che sull’online stanno correndo.
In Italia siamo agli inizi di questo fenomeno – ha concluso – ma con un trend in netta crescita. Basti pensare che la pubblicità su Internet da gennaio ad agosto 2010 è cresciuta del 18% sullo stesso periodo del 2009, contro un tasso di crescita totale della pubblicità del 4,8%. Oggi l’incidenza della pubblicità online sul totale complessivo della pubblicità, secondo le nostre stime, supera ormai il 10% con quasi 900 milioni di euro di raccolta».
Secondo Lucarelli, insomma, le nuove figure professionali del settore, che fino a ieri si confrontavano con manifesti, spot radio e televisivi, interviste di mercato, oggi dovranno lavorare sempre di più con le tecnologie online per individuare i nuovi trend dei gusti dei consumatori, studiandone i comportamenti in rete e analizzando i contenuti attraverso grandi basi dati, sempre più disponibili. L’obiettivo è quindi quello di comunicare con i potenziali clienti in maniera personalizzata e “a dopppio senso“, esattamente come nel Web 2.0.