Da uno studio promosso dall’associazione no profit “Comunicazione Perbene“, condotto su 1.600 studenti tra scuola media e superiore e realizzato attraverso un monitoraggio su blog, forum, community specializzate sulla scuola e sui più importanti social network, è emerso che il sistema di apprendimento scolastico è giudicato noioso e antiquato.
Nel 73% dei casi, gli studenti non si sentono a proprio agio tra i banchi di scuola. Per il 21%, le aule sono paragonabili a luoghi di tortura. Elevato anche il numero di studenti che non ha un buon rapporto con il proprio insegnante e sogna professori in stile Robin Williams nel film “L’attimo fuggente” (63%).
In generale, i percorsi didattici vengono giudicati troppo “antichi” (56%) e i metodi noiosi e tradizionali (49%). Le materie non sono sufficientemente interessanti e i mezzi di verifica, come compiti in classe e interrogazioni, appaiono canali obsoleti, considerando che la tecnologia, agli occhi dei giovani, renderebbe tutto più divertente.
Le proposte per la scuola ideale, nell’indagine dell’associazione, partono proprio dall’introduzione di smartphone, iPad e videogiochi in classe (67%). Se le materie devono rimanere uguali per forza (27%) – dicono i ragazzi – studiarle con i nuovi media le renderebbe almeno digeribili (75%), oltre a migliorare il rapporto tra compagni di classe e con l’insegnante (61%).
Ci sono poi le questioni “accessorie”, come il voler studiare tra muri colorati e con professori più giovani e “moderni”. Situazione, quest’ultima, che viene criticata dal 39 per cento degli studenti e che viene vista come causa della mancanza di un rapporto alunno-insegnante.