La storia e la nascita dei CST

di Stefano Pierini

30 Luglio 2010 09:00

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I Centri Servizi Territoriali sono delle strutture di aggregazione volte a risolvere i problemi dei piccoli comuni e delle realtà medio piccole

Nella finalità globale di un Centro Servizi Territoriale, il CST-PU si è caratterizzato per aver imperniato la sua azione su queste linee operative:

  1. Favorire uno sviluppo territoriale a dimensione locale che includesse i valori delle culture e delle identità che la comunità esprime;
  2. Promuovere un cambiamento condiviso e partecipato per acquisire l’innovazione;
  3. Dare il supporto tecnologico, gestionale ed organizzativo ai piccoli comuni, tramite essenzialmente la gestione associata dei servizi, con obiettivi primari riconducibili a dare a tutti i territori la stessa qualità e opportunità di fruizione dell’ICT, con particolare riguardo ai cittadini e alle imprese;
  4. Consentire il contenimento dei costi con economie di scala.

Un servizio per i comuni

 

Avendo come obiettivo target il piccolo comune, che peraltro caratterizza più del 70% l’intero territorio della Provincia, il CST-PU si è posto anche la finalità di favorire l’innovazione, utilizzando le potenzialità strumentali dell’ICT, in contesti che se non supportati da Enti maggiormente strutturati, avrebbero sofferto di marginalità tecnologica con gravi rischi di spopolamento, peraltro in atto, e di scarsa attrattività di inserimento produttivo con conseguenze forti sull’occupabilità. Ma necessitava far compartecipare nelle decisioni queste amministrazioni onde evitare di far calare dall’alto linee operative che, se non fatte proprie, avrebbero soltanto dato input senza ricevere i necessari adattamenti del contesto locale e non avrebbero creato sistemi di continuità. Pertanto una strategia è stata quella di puntare sulle risorse umane e di formarle, in modo costante, di valorizzare iniziative locali onde accrescere lo spirito emulativo e la motivazione in un contesto organizzativo difficile, quali sono la Pubblica Amministrazione e gli Enti Locali. A tal fine è stato sperimentato un sistema di governance con al centro la partecipazione degli enti aderenti.

 

La governance

 

La metodologia individuata è un flusso decisionale che parte dall’organo assembleare e si concretizza tecnicamente nel Comitato Esecutivo CSTPU, l’organo politico nel quale è stato inserito anche il Direttore Tecnico, che a sua volta rappresenta il momento di sintesi e di coordinamento di un Comitato tecnico, i cui componenti sono i tecnici designati dagli enti che aderiscono al Consorzio. I tecnici, a loro volta, possono essere i referenti di gruppi tematici anch’essi partecipati dal personale locale. Annualmente il Comitato Esecutivo propone e approva un piano tecnico che viene sottoposto all’Assemblea, comprensivo dei costi dei vari servizi offerti al territorio. Condivisione, valutazione e tracciabilità possiamo con questi tre temi definire le modalità di lavoro onde far decollare scelte e impegnare le risorse umane e finanziarie.