Nelle aree rurali della provincia di Farah, nell’Afghanistan occidentale, i docenti di Medicina veterinaria dell’Università di Udine, coordinati dai militari italiani nell’ambito della missione Isaf (International security assistance force), hanno iniziato a svolgere attività didattica in remoto a vantaggio dei veterinari afghani.
Si tratta di un vero e proprio corso di medicina veterinaria basato su una piattaforma di formazione a distanza che utilizza una tecnologia di sintesi vocale “da testo a voce”, capace cioè di convertire il testo in parlato. Il materiale didattico è così trasferibile anche su dispositivi portatili.
Con questo sistema non è pertanto indispensabile un collegamento continuo in rete con la piattaforma web che, nella provincia afgana, è reperibile finché non ci si allontana da talune zone, ma risulta poco performante e non sempre presente in altre.
Partner afgano del progetto è il dipartimento di Farah del ministero dell’Irrigazione, dell’agricoltura e allevamento. Il corso è rivolto principalmente agli operatori veterinari che si occupano di allevamenti bovini e ovi-caprini, ed è integrato da seminari sui sistemi di diffusione delle informazioni tecniche e scientifiche tra gli agricoltori.
Il corso prevede anche collegamenti periodici in videoconferenza, realizzati sempre con il supporto dell’Esercito italiano. «L’obiettivo – spiega Alberto Prandi, vicepreside della facoltà di Medicina Veterinaria – è contribuire ad attivare meccanismi di sviluppo locale nell’ambito di un’economia prevalentemente agricola e di autoconsumo, caratterizzata soprattutto dall’allevamento, che occupa circa il 90 per cento della popolazione della provincia».
«Si tratta – sottolinea il comandante della Task Force South, colonnello Massimo Raccampo – di una grande opportunità offerta alle istituzioni locali e di un nuovo importante traguardo raggiunto dal Regional Command West nell’ambito dei progetti di cooperazione civile-militare della missione Isaf».