La prefettura di polizia di Parigi ha aperto una pagina Facebook per mettere in guardia contro i “gravi rischi legati alla gestione della folla”. Dopo il tragico finale per il maxi aperitivo organizzato ieri nelle strade di Nantes proprio attraverso il social network, in cui ha perso la vita un giovane di 21 anni, il ministro degli Interni, Brice Hortefeux, ha annunciato una riunione di lavoro per regolamentare il fenomeno che sta dilagando ovunque nel Paese.
Il governo francese ha insomma puntato il dito contro Facebook e agli appelli preoccupati di sindaci ed autorità locali che si sono trovati in difficoltà di fronte a questi raduni spontanei ha risposto consigliando l’annullamento forzato di quelle che, per numero di partecipanti e vastità del territorio occupato, sono diventate vere e proprie manifestazioni di piazza.
Più equilibrata la segretaria di Stato allo Sviluppo dell’economia digitale, Nathalie Kosciusko-Morizet che, pur dicendosi contraria ad un divieto sistematico dei maxi aperitivi, ha a sua volta lanciato in tv un appello alla responsabilità degli organizzatori.
«Non possiamo permettere che accadano simili cose», ha dichiarato il sindaco di Nantes Jean-Marc Ayrault ai microfoni dell’emittente radiofonica France Info, sottolineando come in seguito al “Facebook aperitif“, si siano scatenati disordini e violenze culminate nell’arresto di 41 persone. «Si tratta di un problema nazionale e come tale deve essere affrontato», ha concluso Ayrault.
Il prossimo appuntamento parigino è comunque fissato domenica prossima sotto la Tour Eiffel e potrebbe riunire fino a 50.000 persone. Per fare un paragone, al primo raduno romano di Facebook, l’11 ottobre del 2008, erano presenti circa 40 mila persone, ma l’esito fu quello di una grande festa senza alcun problema di ordine pubblico.