Francesco Maria Giro, sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali, nel corso della riunione di ieri del Consiglio Europeo dei Ministri della Cultura, ha illustrato l’accordo che il Governo italiano ha siglato con Google per la digitalizzazione di un milione di opere delle Biblioteche Nazionali di Roma e Firenze.
Google raccoglierà i volumi d’interesse, evitando le opere “orfane”, cioè quelle di cui si ignorano i titoli dei diritti e quelle che sono ancora protette da copyright (ovvero non sono ancora passati 70 anni dalla morte dell’autore).
In realtà, nel secondo caso, la digitalizzazione potrebbe essere solamente rimandata per lasciare spazio ad una riflessione approfondita in sede nazionale ed europea con gli esponenti delle categorie professionali interessate. Qualora venissero individuati meccanismi che soddisfino tutte le esigenze in gioco, non è escluso che Google possa essere autorizzato a mettere le mani anche su opere tutt’ora in commercio.
Per realizzare quest’opera di digitalizzazione, il colosso di Mountain View ha pensato di creare un centro di scannerizzazione ad hoc, sul territorio italiano. A lavoro ultimato, Google donerà una copia digitale di tutti i libri acquisiti alle due Biblioteche, restituendo gli originali.
I costi dell’operazione saranno a carico di Google, così come quelli del trasporto dei volumi dalle Biblioteche al centro e ritorno. Dopo la prima fase di digitalizzazione, sarà poi la volta della pubblicazione tramite il canale libri dello stesso motore di ricerca.
Presto, il Sapere contenuto nei testi selezionati da Roma e da Firenze, andrà ad arricchire il già folto numero di volumi presenti nell’archivio digitale di Big G. Con il “programma Partner“, che riguarda le opere ancora protette dal diritto d’autore e che consente agli stessi di decidere quale percentuale dei propri libri rendere disponibile (anche solo poche righe), Google ha reso la ricerca dei testi davvero completa: grazie a questo sistema è possibile trovare i libri e sapere dove acquistarli o prenderli in prestito, senza ledere alcun diritto dell’autore e anzi, favorendo la diffusione del suo testo.