La sala stampa della Santa Sede ha annunciato la nascita del blog del servizio di informazione del Vaticano sulla piattaforma “Blogger” di Google. Istituito nell?ambito degli uffici dell’area informativa, il VIS è un bollettino che diffonde notizie relative all?attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana.
Il servizio, inaugurato nel 1991, dopo il passaggio alla trasmissione telematica, si arricchisce ora di quella componente 2.0 che deriva dall’aver utilizzato la struttura del blog. Aggiornato quotidianamente verso le 15, il VIS può essere ricevuto tramite newsletter gratuita in quattro lingue: italiano, spagnolo, inglese, francese.
I post sono prevalentemente costituiti dagli atti e dalle nomine pontificie, da una sintesi con citazioni delle omelie e dei discorsi del Santo Padre, dalle presentazioni e comunicazioni di documenti pontifici e di Dicasteri della Sede Apostolica, dalle attività delle Congregazioni, dei Pontifici Consigli, dei Sinodi e dai Comunicati ufficiali diffusi dalla Sala Stampa della Santa Sede.
Le ultime notizie, ad esempio, riguardano l’intervento del portavoce vaticano, Padre Lombardi, sul dibattito sugli abusi sessuali o l’estensione della Sacra Sindone nel Duomo di Torino. In fondo ai testi è anche presente un link per esportare i contenuti su twitter e un sistema di valutazione del gradimento dei temi trattati.
A dire il vero, per ora, la partecipazione è quasi inesistente (nessun commento presente in nessuno dei post presenti nella prima pagina), forse a causa dell’inevitabile moderazione sui contributi. Eppure lo strumento di pubblicazione dei commenti appare ricco di possibilità per l’identificazione o meno dell’autore: si va dall’account Google fino all’anonimato.
Gli sforzi digitali del Vaticano, per dimostrare di avere un’amministrazione moderna e vicina alla popolazione, sono indubbiamente notevoli, ma occorrerebbe sapere se anche tutte le altre iniziative come il portale multilingua “Pope2You“, le applicazioni per Facebook, il WikiCath, le applicazioni per iPhone, il canale YouTube e quello su Twitter, giusto per citarne alcune, abbiano avuto lo stesso apprezzamento.