«Abbiamo già individuato i magistrati che faranno parte di un pool che si occuperà in modo specifico dei reati informatici», sono queste le parole del procuratore capo, Giancarlo Caselli, intervenuto oggi alla prima giornata per la sicurezza sul web promossa dalla polizia di Stato.
La procura di Torino pertanto costituirà un pool di magistrati che si occuperà esclusivamente dei reati informatici e cioè di furti d’identità, pirateria musicale, attacchi informatici e adescamento online.
Il contrasto di questo tipo di reati impegna, attualmente, oltre 2 mila operatori della polizia postale ogni giorno. Solo nel 2009 sono stati monitorati più di 56 mila siti e ne sono stati oscurati ben 127, con 118 arresti di persone.
Nello stand allestito per l’occasione in piazza Castello, nel centro di Torino, si possono osservare le tecnologie e gli strumenti tutt’ora in uso agli investigatori. La polizia postale e delle comunicazioni rimarrà comunque in prima linea, affiancando nelle indagini tecniche tutto il personale dei vari organi di contrasto alla criminalità.
Un nuovo tassello potrebbe quindi aggiungersi a quel mosaico la cui composizione era iniziata nel lontano 1993 con l’approvazione del disegno di legge di ratifica ed esecuzione della convenzione del Consiglio d’Europa sulla criminalità informatica, stilata a Budapest il 23 novembre 2001.
All’epoca, in ossequio alle indicazioni contenute nella raccomandazione del Consiglio d’Europa si erano inserite, attraverso la legge 23 dicembre 1993 n. 547, numerose nuove fattispecie di reato all’interno del codice penale, con l’intento di arginare l’emergente fenomeno della criminalità informatica.