L’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (Ispra) ha pubblicato online una mappa nazionale dei “sinkhole“, ovvero delle zone a rischio sprofondamento del terreno.
Il database è stato realizzato in seguito agli studi e alle ricerche, condotti dal Dipartimento Difesa del Suolo del Servizio Geologico d?Italia, sui fenomeni naturali di sprofondamento che hanno interessato tutto il territorio nazionale negli ultimi anni.
I lavori – si legge sul sito dell’Ispra – hanno previsto una approfondita ricerca bibliografica ed una prima raccolta di dati finalizzati al censimento dei fenomeni di sinkhole e sopralluoghi con rilevamenti in sito che hanno portato alla ricostruzione delle morfologie delle cavità nonché del contesto geologico-strutturale, geomorfologico ed idrogeologico al loro contorno.
In realtà, allo stato attuale delle conoscenze, la definizione dei meccanismi genetici che determinano il fenomeno dello sprofondamento del terreno, è ancora fonte di dibattiti. Anche in questo caso il Servizio Geologico ha dato il via ad una fase di studio che ne permetta una più corretta classificazione.
Il servizio online, nel frattempo, ha catalogato tutte le zone interessate dal fenomeno associando, ad ogni sito, la precisa localizzazione attraverso coordinate geografiche. Su 804 casi di sinkhole, 181 sono nel Lazio, 99 in Campania e 78 in Abruzzo. Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino e Friuli Venezia Giulia sono invece le regioni in cui non sono stati ancora riscontrati sprofondamenti.