La motivazione al lavoro

di Stefano Gorla

14 Ottobre 2009 09:00

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Come fornire degli strumenti operativi ai Dirigenti della PA che si trovano a valutare un capitale umano che deve essere prioritariamente motivato

Il secondo stile è invece positivo e definibile come Teoria Y. L’assunto di base di questa teoria considera il dipendente medio in grado di agire autonomamente senza essere sollecitato attraverso le minacce. Ne deriva che se l’organizzazione stabilisce un sistema di ricompense i lavoratori si sentiranno ancor più stimolati a raggiungere gli obiettivi aziendali.

Quando sorge il problema della valutazione non è possibile prescindere dalla motivazione. Possiamo quindi stabilire la seguente equazione: PERFORMANCE = f (motivazione X capacità).

Da una parte consideriamo le capacità, ossia l’insieme delle caratteristiche intellettive, delle abilità, del livello di conoscenze dell’individuo, dall’altra non possiamo ignorare la motivazione.

Vroom in “Work and Motivation” (1964) ha elaborato una teoria dell’aspettativa (“Expectancy Theory”) secondo cui la motivazione è in funzione sia dell’importanza che il lavoratore dà al conseguimento di un obiettivo sia alla aspettativa di realizzarlo. Una volta raggiunto l’obiettivo occorre che l’organizzazione ricompensi il lavoratore.

Vroom introduce un elemento nuovo: la Valenza, ovvero utilità, che è definita dalla scala dei valori e dall’esperienza dell’individuo nel porre in essere i comportamenti necessari per raggiungere un determinato risultato. Pertanto la motivazione è generata dal seguente prodotto: Motivazione = Aspettativa X Valenza. I passaggi logici sono quindi EFFORT – PERMORMANCE – REWARD.

Cosa deve fare quindi l’organizzazione? Per supportare la motivazione dei dipendenti occorre stabilire con chiarezza il collegamento tra lavoro prestato, conseguimento dell’obiettivo stabilito e premio a ricompensa del risultato conseguito.

In buona sostanza il lavoro non può essere considerato parcellizzato ed alienato secondo una visione tayloristica ma una componente coinvolta, compartecipe, motivata, del processo di produzione. E solo lavoratori motivati, che si sentono supportati nei loro bisogni di crescita professionale ed umana possono produrre un reale contributo alle necessità di produttività e di efficienza delle organizzazionidi cui fanno parte.