Su 369 siti di vendita online analizzati dalla Commissione europea, il 55% non informa gli acquirenti sui propri diritti o sui costi di spedizione come invece vorrebbero le normative europee.
La Commissione ha preso in esame 200 tra i “principali siti web che vendono apparecchiature elettroniche” più 100 siti web che sono stati oggetto di reclami da parte dei consumatori. Le verifiche sono andate nella direzione del controllo della presenza di informazioni complete per contattare il commerciante, della pubblicazione di informazioni chiare sull’offerta (in particolare descrizione del prodotto e prezzo totale) e della visualizzazione di indicazioni sui diritti dei consumatori, come il diritto di recesso entro 7 giorni senza la necessità di fornire una motivazione.
In più della metà dei casi si nega la possibilità di restituire il prodotto o si fa credere che sia possibile ottenere un rimborso soltanto sotto forma di buono acquisto. Il 45% dei siti non conformi consente di sapere il prezzo totale dei prodotti proposti comprensivi dei costi di consegna solo in ultimissima analisi, quando ormai manca un solo click per il pagamento.
Il Commissario europeo responsabile per i consumatori, Meglena Kuneva, ha chiesto che i regolatori nazionali modifichino le leggi per correggere questa situazione e chiudere i siti che non si adeguino. In Italia invece, l’associazione dei consumatori Adiconsum, prima ancora di avanzare la stessa proposta di oscuramento, vorrebbe una legislazione garante dei diritti dei consumatori a livello europeo.
Secondo la Commissione, circa un quarto dei compratori online europei, grazie anche all’unificazione della valuta, usano la Rete per acquistare prodotti elettronici come fotocamere digitali, telefoni cellulari, lettori di Dvd, per un totale di 6,8 miliardi di euro l’anno.