«Stiamo investendo nel solare di nuova generazione, è una risposta al futuro energetico. Quello di cui si sta parlando non è il fotovoltaico di
oggi. Occorre un grosso sforzo della ricerca». Sono state queste le parole di Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, quinto gruppo
petrolifero mondiale, in occasione di una conferenza stampa a margine del vertice del G8 Energia che si sta tenendo a Roma e che si concluederà domani.
Il tema delle fonti rinnovabili non preoccupa solo il numero uno dell’Eni. Il rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’energia (IEA) sulle contrazioni degli investimenti di energia per il 2009, pubblicato qualche giorno fa, ha infatti lanciato l’allarme sia per quanto riguarda gli
investimenti globali (ci si attende un calo del 21%), sia per quel che riguarda le rinnovabili (-38%).
Scaroni ha rivelato ai giornalisti di aver realizzato un accordo con il Massachussets institute of technology (MIT) proprio per puntare sulle nuove tecnologie di sfruttamento dell’energia solare, abbandonando quella del silicio che, sempre secondo l’amministratore delegato, è “una tecnologia vecchia di 70 anni”.
I principali paesi sviluppati intendono raggiungere un nuovo equilibrio finchè la situazione non avrà una evoluzione positiva e in attesa del rilancio del nucleare. Per ora, il prezzo troppo basso del petrolio rappresenta ancora la minaccia principale, dopo la depressione dei prezzi energetici, all’uscita dal periodo di crisi.