Il piano Caio per la banda larga torna alla ribalta. Disponibile sul sito Wikileaks, il rapporto che il consulente Francesco Caio ha consegnato al Governo a marzo, analizza la situazione della banda larga in Italia e propone anche tre possibili soluzioni per superare il digital divide. Sono ancora troppi i cittadini che non hanno pienamente accesso alla rete.
In merito, il rapporto parla di copertura lorda, che risulta superiore al 95% e riguarda la popolazione telefonica allacciata a centrali abilitate alla banda larga, e di copertura netta, che riguarda le zone dove la copertura non è disponibile per problemi tecnici o dove il servizio è solo marginale (banda minima inferiore a 1Mb). Quest’ultima è pari al 12% e riguarda 7,5 milioni di italiani, di cui il 45% risiede nel Nord-Italia, il 35% nel Centro e il restante 20% nel Sud e nelle Isole.
Oltre al digital divide i problemi riguardano anche chi utilizza la connessione Adsl a 20 Megabit. Solo il 15-20% riesce a raggiungere la velocità prevista dal contratto, che nel 60% dei casi non supera i 10 Megabit. Non vi sono tuttavia prospettive posivite: per offire al 99% della popolazione una banda larga di almeno 2 megabit occorrono 1,3 miliardi di euro, di cui 0,7 da destinare al fisso e 0,6 al mobile. In ogni caso, il piano – secondo Caio – se avviato entro giugno 2009, potrebbe essere completato entro il 2011.
Tre sono le soluzioni proposte:
- La prima prevede la “leadership europea” attraverso la creazione di un’azienda rete nazionale integrata e un piano nazionale per collegare il 50% delle case con FTTH (Fiber to the home) point-to-point, per un totale di 100 città. Ciò comporta un ingente investimento pubblico;
- la seconda “Per non arretrare in Europa” fa scendere a 40-50 il numero di città coperte e prevede la copertura del 25% della case, la focalizzazione sulla rete nuova in fibra e la creazione di un’azienda rete nazionale in fibra;
- la terza “Flessibilità sul territorio” prevede invece la copertura di 10-15 città, un investimento pubblico limitato, possibili partnership con utility locali e la costituzione di una o più aziende di rete locali focalizzate sulla costruzione di reti in fibra.