Sms troppo cari. A denunciarlo sono l’Antitrust e il Garante delle Comunicazioni, che bocciano i costi elevati per l’invio di messaggini in Italia. L’analisi, approvata martedì sera dal Garante delle Comunicazioni, ha rivelato che il costo degli sms risulta troppo caro per il 25% degli italiani, tra i quali ci sono molti adulti e anziani.
Da essa infatti emergono due gruppi di “consumatori“: il primo, costituito dal 75% del totale, invia gli sms a costi avvantaggiati poichè aderisce a offerte speciali e comprende soprattutto i giovani; il secondo, che è costituito dal restante 25% per un messaggino paga invece 15 centesimi. Questi ultimi, nonostante in netta minoranza, rappresentano tuttavia una riserva preziosa di guadagno per gli operatori telefonici, poichè coprono il 77% delle entrate di questo mercato.
La situazione risulta ancora più assurda se si pensa che il mese scorso l’Ue ha approvato un proveddimento grazie al quale le chiamate e l’invio di sms dall’estero subiranno un netta riduzione dei costi. In particolare, dal prossimo luglio gli sms inviati tra gli stati dell’Ue costeranno solo 11 centesimi. Paradossalmente, sarà più oneroso inviarli da quartiere a quartiere in città piuttosto che da una nazione all’altra in Europa.
Le società italiane della telefonia mobile, d’altro canto, hanno ribadito che il prezzo massimo dei loro sms non supera mai i 15 centesimi di euro, probabilmente dietro implicito accordo. Sarà l’Antitrust a stabilirlo. Un altro punto critico emerso dalla ricerca è rappresentato dai cosiddetti operatori virtuali, ovvero le società di telefonia mobile che, non avendo una rete propria di ripetitori, si appoggiano a quelle di Tim, Vodafone, Wind e Tre, pagando per il noleggo una media di media 5,5 centesimi per ogni sms.
Intanto un’altra ricerca ha mostrato che i teenager italiani, maggiori utilizzatori di telefonini, sono preoccupati per la crisi economica, e fanno più attenzione a mettere i soldi da parte. Tuttavia, i ragazzi non rinunciano all’invio di sms: il 29,8% ne invia oltre dieci al giorno, il 6,0% quasi dieci e il 12,8% piu’ di cinque. Dopo la chat (al primo posto per il 50,4% degli intervistati), gli sms sono considerati dai giovani il modo preferito per comunicare (25,9%).