Un cyber-cop per proteggere la rete dagli attacchi degli hacker. Lo ha ribadito il Commissario europeo alla Società dell’Informazione, Viviane Reding, in un messagio sul suo blog. Sempre più frequentemente, infatti, si registrano casi di pirateria informatica a danno di aziende e istituzioni. Tra essi vanno segnalati quelli a danno di Estonia, Lituania e Georgia. Proprio perciò, il Commissario europeo ha proposto, durante la Conferenza ministeriale sulla cybersicurezza che si sta svolgendo in questi giorni a Tallin, l’istituzione di un Mr. Cyber Security, una figura che abbia il compito di vigilare sugli attacchi informatici, alla guida di un «quartier generale europeo di difesa contro gli attacchi cibernetici».
Viviane Reding ne sottolinea l’importanza ricordando che nell’ipotetico caso di un’interruzione di un mese di internet, sia in Europa che negli Usa, si registrerebbero perdite economiche pari a 150 miliardi di euro. Una cifra da capogiro, che spiega ancora di più l’importanza di un’autorità garante, con la competenza necessaria per agire immediatamente in caso di attacchi di pirati informatici e che sia in grado di sviluppare piani di sicurezza per rafforzare le difese contro gli hacker.
Il Commissario Ue ai Media ricorda anche che dalla rete dipende il funzionamento di servizi essenziali, tra i quali la distribuzione di energia e di acqua, i servizi bancari, il traffico stradale e quello aereo. Una probabilità concreta di attacco alle reti internet Ue, che si aggira tra il 10% e il 20%, stimata per i prossimi dieci anni.
«Gli attacchi cibernetici non sono più un gioco o una dimostrazione di intelligenza e curiosità, sono diventati uno strumento nelle mani del crimine organizzato, un modo per ricattare le aziende e le organizzazioni, per sfruttare la debolezza delle persone ma anche uno strumento di politica estera e militare, e a livello globale una sfida alla democrazia e all’economia», ha ribadito Viviane Reding.
Esiste attualmente un organismo Ue, l’Agenzia per la sicurezza della rete e delle informazioni (Enisa), ma, secondo il Commissario, rappresenta soltanto una piattaforma per lo scambio di informazioni. Necessaria quindi, un’istituzione ad hoc.