Le nuove misure per ottimizzare la PA

di Alessia Valentini

5 Gennaio 2009 09:00

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Tornano le accuse alla PA nel solito refrain "è pieno di fannulloni". Le proposte aggiornate da parte del governo, delle parti sociali e degli stessi dipendenti pubblici

Per quanto riguarda la valutazione sono in discussione presso il governo due proposte operative:

  1. Quella del Professor Ichino (vedi Migliorare la produttività dei dipendenti pubblici) proposta dalla passata legislatura, e basata sugli Organi Indipendenti di Valutazione (OIV). Per una valutazione trasparente e strutturata  da parte di un organismo del tutto autonomo dall’esecutivo, promotore di una metodologia di valutazione efficace e controllore della sua applicazione.
  2. Quella del Professor Brunetta basata sulla creazione di un organismo apposito presso l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN), con il compito di indirizzare, coordinare e sovrintendere le funzioni di valutazione, garantendo la trasparenza dei sistemi di valutazione, e il ritorno sull’attività svolta con cadenza annuale.

Quale che sia il soggetto valutatore, è fondamentale la sua totale indipendenza dal sistema PA, e il controllo puntuale a posteriori delle valutazioni effettuate, secondo i criteri prescritti al fine di evitare vecchi errori quali erogazioni a pioggia degli incentivi o peggio, incentivi erogati su base clientelare. Buona norma sarebbe evidenziare le amministrazioni inadempienti a queste direttive, eventualmente con applicazione di procedimenti sanzionatori come pure il riconoscimento per le amministrazioni virtuose.

Una serie di tangibili casi reali di buona amministrazione pubblica sono elencati presso il sito “non solo fannulloni” ove le PA locali e centrali sono chiamate a segnalare la propria storia di “buona amministrazione”. Finora sono ben 700 le amministrazioni che hanno aderito a dimostrazione che il malcostume italiano più diffuso non è l’inefficienza della PA che esiste ma evidentemente a macchia di leopardo, bensì la superficiale maldicenza e l’abitudine alla diceria per sentito dire e la citazione di generici luoghi comuni!