La riorganizzazione del Cnipa, come preannunciato nel Piano Industriale per la Pubblica amministrazione presentato dal ministro per la PA e Innovazione Renato Brunetta, sta per essere avviata. Imminente anche il riordino di Formez (Centro di formazione e studi) e Dit (Dipartimento Innovazione e Tecnologie).
Il ministro pensa a un sistema di finanziamenti vincolati a singoli progetti per tutto ciò che riguarda il processo di miglioramento dell’informatizzazione del settore pubblico. Il piano industriale parla inoltre di “rivisitazione e rinnovamento delle missioni”.
Ad oggi, solo il 17% dei servizi online della PA centrale consente di concludere in rete l’intero iter delle procedure. I molti progetti di digitalizzazione fatti finora hanno comportato costi ingenti, ma risultati non all’altezza, sprechi, duplicazioni e iniziative scoordinate.
La realtà degli enti pubblici è ancora troppo variegata e spesso ci si trova di fronte a gravi sperequazioni: si passa da uffici perfettamente informatizzati ad uffici in totale stato di abbandono. In ambito ministeriale spesso accade di trovare questi evidenti divari digitali tra uffici centrali ed uffici periferici.
La scarsa alfabetizzazione informatica continua ad essere un ostacolo e va adeguata all’introduzione delle nuove tecnologie. Il back office è cambiato poco e al front office il cittadino ha visto poco di utile.
Le risorse economiche per far fronte a tutti questi problemi non sono però ancora disponibili. Brunetta ha già dato il benservito alle aziende: “Non c’è un euro. Se avete qualcosa da propormi, purché sia gratis”. Solo Microsoft è riuscita a fare un’offerta che includesse servizi gratis e per questo è riuscita a stringere la collaborazione con la PA italiana.
Nella riforma, in sostanza, non si potrà fare a meno di ridurre i costi. La tecnologia servirà appunto per risparmiare. I fondi previsti per il Cnipa, nella finanziaria 2009, arrivano infatti a 13 milioni e mezzo di euro contro i circa 21 milioni stanziati nella manovra dell’anno precedente.
In un documento interno al Cnipa pubblicato su “il Corriere delle Comunicazioni” si ipotizza addirittura che a fronte della crisi dei mercati i fondi potrebbero scendere a quota 10 milioni. In questo caso si prospetta per il Cnipa la possibilità di un trasferimento di sede: «Sono in corso attività – si scrive nel documento – per individuare un immobile in una zona periferica di Roma che comporti un onere locativo non troppo dissimile da quello attuale».