Brunetta: nella PA serve formazione internazionale

di Giulia Gatti

15 Ottobre 2008 15:00

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Nella conferenza Euro-Mediterranea organizzata dalla Scuola superiore della PA, il ministro Brunetta ha lanciato diverse idee per migliorare la competitività nella PA: una di queste prevede una sorta di Erasmus di massa per i dipendenti pubblici

La campagna di Renato Brunetta per l’innovazione nella pubblica amministrazione, contro i fannulloni e l’assenteismo, si arricchisce di nuove idee. In occasione della conferenza Euro-Mediterranea organizzata dalla Scuola superiore della Pubblica amministrazione, dal titolo Ridisegnare la formazione della pubblica amministrazione per lo sviluppo globale, il ministro ha lanciato l’idea di pensare a una sorta di Erasmus per tutti i dipendenti. Si tratterebbe, in sostanza, di privilegiare la formazione di stampo internazionale per i dipendenti pubblici.

Secondo il ministro Brunetta, «il rafforzamento del ruolo del dirigente e della sua identità, nonché la sua responsabilizzazione attraverso adeguati strumenti di valutazione e premiazione sono la chiave di volta per dare al paese una marcia in più nella gestione delle sfide della globalizzazione dello sviluppo e della competitività».

Il ministro intende attuare questo progetto formativo attraverso due iniziative. «La prima è la riorganizzazione del nostro sistema di formazione per i manager pubblici – ha precisato Brunetta – con un modello Hub and Spoke che assicuri la possibilità di riunire intorno ad un nucleo centrale tutte le eccellenze nazionali e internazionli utilizzabili ai fini della formazione».

La seconda iniziativa viene attivata invece basandosi sul lancio di «un programma per la formazione internazionale di tutti i dipendenti della pubblica amministrazione – una sorta di Erasmus di massa – al fine di migliorarne la qualificazione attraverso un coinvolgimento diretto e continuativo con realtà, pratiche e metodi internazionali».

Si tratta di due progetti che, nel momento della loro attuazione, potrebbero assicurare alla PA italiana quegli standard di competenza e innovazione in grado di competere efficacemente con gli standard qualitativi di altri Paesi europei, e non solo.