Il programma prevede la formazione di classi di sviluppo guidate da un docente e composte da un massimo di 200 studenti. Ciascun membro di ogni team avrà a sua disposizione le numerose risorse di sviluppo contenute nell?iPhone SDK (Software Development Kit) e potrà condividere con il resto della classe il lavoro svolto o eventuali dubbi e domande.
Dato che l’insegnamento di una tale disciplina in ambito universitario non può prescindere dall’approfondita conoscenza di tutte le caratteristiche del codice sorgente del software utilizzato come sistema operativo dell’iPhone, l’iniziativa ha sollevato diverse questioni circa l’accordo di non divulgazione (NDA).
Allo stato attuale, la NDA impedisce agli sviluppatori iPhone di discutere la tecnica di programmazione per l’iPhone. Pertanto Apple potrebbe creare un accordo separato per il programma universitario oppure modificare l’attuale NDA in modo da tener conto di questo fattore.
Quest’ultima possibilità è sicuramente la più sperata da tutti gli sviluppatori, che potrebbero vedere facilitata la propria strada verso l’apertura definitiva del codice di programmazione dell’IPhone.
Il programma prevede anche la distribuzione tramite lo store online di Apple per tutte quelle applicazioni sviluppate e testate che risultino conformi allo standard della mela. Gli sviluppatori potranno vendere programmi per questa piattaforma tramite Apple, in una sorta di “iTunes del software”. Ovviamente verrà trattenuta una percentuale del prezzo di vendita in cambio della gestione totale del servizio e le vendite saranno garantite dalla presenza di sistemi (DRM) che permettono di limitare la circolazione abusiva del software.