Dopo fannulloni e consulenti stra-pagati, il ministro Renato Brunetta si rivolge ai medici, e precisamente ai chirurghi, proponendo l’inserimento dei curricula in rete.
Il ministro della Pubblica amministrazione intende rendere pubblici i curricula con relativi punteggi professionali dei chirurghi, in modo che ogni paziente possa conoscere le qualità e i demeriti di chi lo opererà.
Durante un’intervista a Radio Radicale, Brunetta ha proposto: «Non vedo perché le persone non debbano sapere se il chirurgo che li deve operare è bravo o no, se è un macellaio, quanti ne ha ammazzati». E in futuro questa operazione trasparenza non dovrà limitarsi al campo sanitario, ma potrà riguardare anche altre professioni, come i maestri.
Appena appresa la notizia, il presidente dell’Ordine nazionale dei medici, Amedeo Bianco, ha reagito esprimendo «sconforto e proccupazione. Leggere dalle Agenzie che la volontà di rendere trasparenti i curricula medici viene espressa dal Ministro come si trattasse di sapere se un chirurgo è bravo o no, se è un macellaio, quanti ne ha ammazzati, ha impresso in tutta la Federazione e nei medici italiani lo sconforto preoccupato di una professione che fa della qualità un tema di continua attenzione e puntuale formazione», ha commentato Bianco.
Anche il sindacato dei medici Anaao Assomed, attraverso il segretario nazionale Carlo Lusenti ha precisato che «l’area della dirigenza medica è l’unica nel pubblico impiego a prevedere nei contratti di lavoro ben due organismi di valutazione e a applicare provvedimenti valutativi».
Tra i medici chirurghi, però, c’è anche chi è daccordo, come Francesco Musumeci, che lavora presso l’ospedale San Camillo di Roma e si dice convinto che «L’utente ha il diritto di sapere chi lo opera».
L’idea di Brunetta ha incontrato anche il parere favorele, per ora, di un’ associazione di tutela dei diritti del cittadino, CittadinanzAttiva, che ha aggiunto che anche il lato umano del medico, la sensibilità nei confronti del paziente, andrebbe inserito nel curriculum pubblico.