Pedofilia via SMS: parte campagna

di Marianna Di Iorio

5 Settembre 2008 12:00

Il Moige, con la collaborazione della Polizia delle comunicazioni, ha avviato una campagna sociale per la prevenzione delle pedofilia e della pedopornografia via cellulare

“Dite ai vostri figli di non accettare SMS dagli sconosciuti”: questo lo slogan della campagna pubblicitaria promossa da Moige, il Movimento Italiano Genitori, con la collaborazione della Polizia delle comunicazioni. Lo spot, come già evidenziato nel claim, mira a sensibilizzare genitori e figli sull’innovativo metodo utilizzato dai pedofili per adescare le loro giovani vittime

«Negli ultimi anni, con l’avvento dei cellulari di ultima generazione che permettono lo scambio di messaggi, immagini e video tra gli utenti, la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha arrestato e denunciato molti pedofoli che contattavano telefonicamente, attraverso SMS, ragazzi e ragazze minorenni, ai quali chiedevano immagini pornografiche in cambio di ricariche telefoniche, tentando, in alcuni casi, di incontrare i giovani fuori dalle loro abitazioni», ha dichiarato Domenico Vulpiani, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.

«Non bisogna mai abbassare la guardia di fronte al pericolo-pedofilia – ha dichiarato Maria Rita Munizzi, Presidente nazionale del Moige – e bisogna sempre esser vigili sui nuovi fronti che si aprono nella lotta a questa grave piaga sociale. L’utilizzo da parte dei nostri figli di tutte le tecnologie a loro disposizione è di per sé positivo, ma presuppone sempre che i genitori pongano la massima attenzione ad eventuali segnali di pericolo che dovessero giunger loro, e nel caso avvisino subito le autorità di polizia».

Per promuovere la campagna pubblicitaria sono stati realizzati due spot televisivi (da 15 e 30 secondi), un comunicato radio e annunci stampa.

Lo spot televisivo riprende un vecchio “metodo” utilizzato dai pedofili nel passato: una caramella che vibra come un cellulare all’arrivo di un SMS. Nel messaggio più lungo, Milly Carlucci – testimonial dell’iniziativa – invita i genitori a sensibilizzare i propri figli e ad avvisare il 113 non appena si verifichino casi sospetti.