Il nucleo speciale frodi telematiche della guardia di finanza ha diffuso la notizia riguardo all?esistenza di una cyber droga scaricabile a pagamento da diversi siti internet. Sotto accusa le frequenze tra i 7 e i 13 Hertz, che però richiedono una sensibilità particolare al suono, in quanto generalmente l’orecchio umano non è in grado di percepire vibrazioni dell’aria che si ripetono meno di 20 volte in un secondo (20 Hertz).
Tali onde sonore potrebbero essere perciò inserite in un brano musicale anche all’insaputa dell’ascoltatore, proprio perchè impercettibili. Quella che sembra essere una bufala mediatica, ha però trovato diverse conferme. Basta interpellare il comandante del nucleo specialistico della Guardia di Finanza, Umberto Rapetto, che riferisce come da tempo questi infrasuoni vengano usati, anche da parte delle forze dell’ordine.
All’estero li usano come deterrenti, ad esempio nelle discoteche per calmare i ragazzi prima che escano dal locale e salgano in macchina per tornare a casa. «Il loro uso – ha detto il comandante del Gat – è anche documentato storicamente in campo militare».
Antonio Mazzocchi, questore della camera dei deputati e presidente dei cristiano riformisti, ha commentato la notizia dicendo che: «Non è concepibile che ogni computer che abbiamo in casa o in ufficio si possa trasformare in un potenziale spacciatore. Per questo chiediamo che oltre all’intervento della Gdf, anche la polizia postale si attivi al più presto per fermare questo fenomeno. È assurdo come anche il mezzo più bello e straordinario della tecnologia moderna, possa essere trasformato in un potenziale strumento di morte».
Tutto sembrerebbe partito da siti come I-Doser che propongono “metodi sicuri per sincronizzare le onde cerebrali” con cui raggiungere uno “stato simulato”. In realtà, l’ascolto in cuffia del brano di esempio “trip”, proposto dal sito in questione, non ha prodotto alcun tipo di effetto allucinogeno nell’autore di questa news, se non quello di un vago senso di rilassatezza.