I Comuni italiani hanno vinto la sfida del decentramento delle funzioni catastali, deliberando in massa la gestione in forma diretta, singola o associata, del Catasto, secondo le diverse opzioni rese possibili dal DPCM del 14 giugno 2007.
Ora però occorre programmare e trovare soluzioni per gli adempimenti necessari che devono essere realizzati al fine di rendere effettivo il nuovo servizio ai cittadini.
Il passaggio che molte realtà locali compieranno sarà cruciale. I Comuni assumeranno in sostanza le funzioni catastali, procedendo anche all?aggiornamento delle banche dati, ma dovranno farlo seguendo un progetto comune che mantenga il decentramento economico, efficiente e produttivo.
L?Anci, che si sta impegnando molto su questo fronte ha istituito un?apposita task-force di supporto oltre che una serie di servizi come l?help-desk telefonico (il numero verde 800-400783), un percorso formativo a distanza, dei corsi su base regionale, ma soprattutto il sito www.catastoaicomuni.it, nato appositamente per guidare le amministrazioni nel delicato compito di gestione e di archiviazione.
Uno dei più importanti obiettivi del controllo diretto del Catasto è proprio quello di allineare le banche dati già in possesso dei Comuni con i dati catastati, per gestire partite come quelle dell?Ici, della Tarsu, delle concessioni edilizie e della Dia, oppure il catasto incendi, per fare solo alcuni esempi.
Sul sito «Catasto ai Comuni» è possibile leggere la normativa in materia di decentramento delle funzioni catastali ai Comuni o i documenti sui protocolli d?Intesa stipulati dall?ANCI con l?Agenzia del Territorio. È inoltre possibile reperire gli atti necessari alla costituzione di un polo catastale e sono riportati gli schemi di convenzione con l?Agenzia del Territorio differenziati in ordine al livello di gestione prescelta. Già attiva la fruizione dei moduli di formazione on-line e il servizo «esperto on-line», una sorta di forum con tutte le risposte alle domande più frequenti riguardanti l’assunzione delle funzioni catastali.