La soluzione al problema della gestione della conoscenza riveste un’importanza cruciale per una Società che si dichiara basata sulla conoscenza. Saper gestire le informazioni può rappresentare il presupposto per la creazione di nuova conoscenza e, a catena, la generazione conseguente di innovazione. La disponibilità della documentazione via Web non è sinonimo di reperibilità delle stesse. Ma la risposta non è puramente tecnologica, ossia affidabile ad un software molto sofisticato, e deve riferirsi alla progettazione di una classificazione adeguata delle informazioni.
Gnoli sostiene che «L’indicizzazione semantica, e la classificazione in particolare, rappresentino un investimento (…). Come tutti gli investimenti, nel breve termine la classificazione comporta dei costi rilevanti: costi che difficilmente si sarà disposti ad affrontare fintanto che si sia impegnati a cambiar d’abito (…) secondo l’ultimo grido delle tecnologie, delle scelte di immagine o dei cambiamenti di poltrona… Ma, come tutti gli investimenti, se impostata e seguita oculatamente, nel lungo termine darà anche immancabilmente i suoi frutti, sottoforma di un patrimonio documentario organizzato unitariamente, recuperabile e fruibile attraverso tecniche di ricerca potenti ed efficaci nella loro semplice coerenza».
Quando si tratta di classificare documenti prodotti dalla complessa organizzazione definita Pubblica Amministrazione è indispensabile considerare immediatamente la condivisione dei dati, vale a dire l’aspetto della interoperabilità. In base al comma 2 dell’art.1 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”, «Per amministrazioni pubbliche si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale».
Si ritiene opportuno presentare l’esperienza condotta dal FORMEZ per valorizzare i servizi e la documentazione della PA. Si tratta del progetto sperimentale di rete per la condivisione della conoscenza denominato Sistema Biblioteche Pubblica Amministrazione (SBPA) e visibile a questo indirizzo.