Il Progetto Paese per un modello di governance cooperativa

di Maria Elisabetta Mansullo

2 Maggio 2008 09:00

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Un patto che vede le PPAA impegnate, a tutti i livelli, per riorganizzare i servizi e migliorarne la gestione in chiave tecnologica

Per realizzare la governance cooperativa, sono stati indicati anche altri strumenti di pianificazione e di programmazione delle strategie di innovazione e di semplificazione delle Regioni e degli Enti Locali. La programmazione regionale dovrà offrire agli enti Locali un quadro unitario degli interventi regionali sull’innovazione che tenga conto delle risorse disponibili a livello europeo, nazionale e regionale. In particolare, per la programmazione delle risorse nazionali, verrà utilizzato lo strumento dell’Accordo di Programma Quadro (APQ) che consentirà, da un lato, di convergere le risorse provenienti da diverse fonti su obiettivi condivisi e, dall’altro, di gestire, in modo unitario e standardizzato, il processo di decisione e realizzazione con tutti i livelli amministrativi e i soggetti pariteticamente coinvolti in ciascuna Regione.

Un altro strumento di cui si potrà avvalere il modello di governance proposto è costituito dall’esperienza dei Centri Regionali di Competenza per l’e-Government (CRC), i quali hanno la funzione di supportare le Regioni nella raccolta e nell’analisi dei dati sul governo locale al fine di rendere disponibile tutti gli strumenti di conoscenza necessari per supportare al meglio il processo di programmazione.

Infine, con lo scopo di diffondere la cultura dell’innovazione e facilitare la condivisione di proposte e programmi di e-Government, è stato creato un nuovo spazio telematico, il Forum on line degli innovatori, di carattere permanente al quale potranno partecipare gli amministratori e i dirigenti della P.A. centrale e locale.

L’obiettivo che questo Patto si propone, quello di una governance cooperativa, è di indubbio valore nell’ottica di un’innovazione che coinvolga tutti e da cui tutti possono trarre benefici, ma è anche di difficile realizzazione, soprattutto quando gli ostacoli da superare non riguardano solo le infrastrutture tecnologiche e l’organizzazione, ma anche una cultura della Rete e delle sue potenzialità ancora sconosciuta a buona parte della popolazione della Società dell’Informazione.