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Il web è lo strumento preferito dai giovani per conoscere e diffondere le nuove tendenze. Purtroppo anche le più perverse e malsane.
In questi giorni in Inghilterra si è imposto al centro del dibattito mediatico il fenomeno dei suicidi giovanili istigati dal web. Una questione che ha sconvolto l’opinione pubblica inglese a seguito del suicidio di sette giovani del Galles nel giro di un anno.
Secondo un’inchiesta, i sette ragazzi, accomunati dal desiderio di una celebrità postuma, avrebbero tratto ispirazione per il folle gesto da alcuni siti Internet. Per la polizia, che ha sequestrato i pc dei ragazzi, alcuni di loro hanno pubblicato dei messaggi di ammirazione rivolti a quanti si erano tolti la vita.
Il Ministero della Giustizia, ha quindi deciso di intervenire inserendo i siti internet che incoraggiano il suicidio e le chat che divulgano informazioni sul tema nella revisione ufficiale della sicurezza dei minori sulla rete.
Il Times che ha reso nota la notizia dichiara inoltre che il Governo Inglese e i tre dipartimenti di Whitehall – Sanità, Cultura e Minori lavorano da oltre un anno affinché i provider di Internet non ospitino siti di questo genere.
Per impedire il dilagare del fenomeno, prenderà poi il via un’inchiesta sulla sicurezza dei bambini sul web, affidata a Tanya Byron. La psicologa esperta di educazione dei figli ormai di fama mediatica esaminerà i riscontri sui suicidi in internet e guiderà le famiglie sui rischi dell’esposizione a informazioni nocive.