Il bello della Corporate Social Responsibility

di Carolina Figini

1 Febbraio 2008 09:00

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Tra vivaci dibatitti internazionali e novità legislative, la politica non istituzionale si rivela sempre di più un elemento fondamentale del rapporto tra PA, territorio e cittadini. Lo dimostra anche l'esempio di Cinisello Balsamo

Già si assiste a un pullulare di progetti di CSR che si avvalgono delle ICT, come ad esempio la rendicondazione sociale delle ASL, ovvero la predisposizione di bilanci che contemplino le attività sociali svolte per il territorio. Inoltre si affacciano nuove tecnologie quale Habilio di Bassnet, una postazione che offre accessibilità alle persone disabili permettendo loro di lavorare o studiare, come dimostra la sua recente adozione nell’Università di Firenze.

A queste novità si aggiungono i continui dibattiti sull’informatica sociale e sulla cittadinanza digitale in tutti i suoi aspetti, che tengono banco in sedi importanti come il CNIPA e l’AICA, promotrice di numerose iniziative in collaborazione con il Ministero delle Attività Produttive (si pensi al recente varo delle Linee Strategiche per l’e-Government 2008-2010).

Un buon esempio di CSR: il museo di Cinisello Balsamo

Di seguito presentiamo il caso di una Fondazione, quella del museo della fotografia contemporanea di Cinisello Balsamo, che utilizza l’informatica come medium per produrre aggregazione intorno a un’arte, e nel complesso di questa vasta attività promuove anche il lavoro di persone disabili. Un’esperienza che risponde all’esigenza di una periferia più vivibile, e illustra l’attualità del rapporto fra impresa e arte. Ne parliamo con Giuseppe Manzoni, Direttore del museo.

Perché un museo internazionale della fotografia a Cinisello Balsamo?
Il perché è presto detto. Si volevano assegnare funzioni pregiate a realtà situate fuori della Cerchia dei Navigli, che delimita il centro di Milano. Il museo, sorto a fine del 2004, è stato voluto da Provincia e Comune di Cinisello, che aveva a disposizione spazi da ristrutturare in un contesto in cui erano giù presenti realtà che richiamano storicamente alla fotografia. Il progetto ha poi goduto di un finanziamento FRISL della Regione Lombardia ed è aperta al privato con attualmente due partecipanti: l’Unione Sarda ed Epson. I privati versano una quota fissa di adesione e s’interessano poi a specifiche iniziative trasferendo tecnologie e fondi.