Il Programma Elisa mette disposizione 45 milioni di euro nei prossimi tre anni (2007 ? 2009), a sostegno di investimenti di progetti e azioni per far fronte al problema del digital divide, che ancora interessa piccoli comuni e comunità montane, e per rendere più efficace l’amministrazione pubblica grazie all’informatizzazione e alla digitalizzazione.
La Legge Finanziaria 2007 ha, infatti, previsto al comma 893 l’istituzione del “Fondo per il sostegno agli investimenti per l’innovazione negli enti locali”. Con successivo decreto interministeriale il Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais ed il Ministro per gli Affari Regionali Linda Lanzillotta hanno definito i criteri di utilizzo del Fondo formalizzandoli attraverso la pubblicazione di un Avviso.
Il programma Elisa, acronimo di “Enti Locali Innovazione di Sistema”, è stato ideato per finanziare progetti tecnologici di province, comuni, comunità montane, isolane, di arcipelago, sia in forma singola sia aggregata. I finanziamenti coprono un massimo del 50% dei costi totali del progetto.
In fase di scrittura dei progetti, è necessario mantenere coerenza con i piani regionali ed europei per l’introduzione dell’innovazione sul territorio, sviluppando soluzioni tecnologiche nei settori della logistica, mobilità, gestione della qualità, servizi di e-government e applicativi per la gestione di sistemi di telelavoro.
Insieme alla modulistica necessaria, sul sito ufficiale è possibile rilevare i requisiti per partecipare al bando, richiedere l’accreditamento e i codici di accesso e conoscere l’intero iter per inviare la domanda di partecipazione, che deve essere recapitata in formato elettronico. La finalità del finanziamento è di permettere la realizzazione di progetti sviluppati da Enti Locali, preferibilmente aggregati fra loro, che:
- favoriscano la digitalizzazione dell’attività amministrativa;
- abbiano una valenza nazionale;
- garantiscano la crescita complessiva dei territori;
- garantiscano la riduzione del digital divide nei piccoli Comuni e nelle aree montane;
- garantiscano la sostenibilità dei risultati a vantaggio dei cittadini e delle imprese;
- valorizzino il territorio e al contempo migliorino il sistema Paese;
- garantiscano la standardizzazione dei parametri basilari dei progetti stessi, mediante modelli di cooperazione applicativa, e la replicabilità su tutto il territorio nazionale;
- dimostrino la coerenza delle azioni degli enti locali con i piani regionali;
- siano provvisti di un modello organizzativo innovativo, garante dell’aggregazione.