Il welfare dell’IT

di Stefano Gorla

18 Dicembre 2007 09:00

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Dal Banco Informatico, Tecnologico e Biomedico alle iniziative di Microsoft e della Regione Lombardia: la solidarietà sociale passa anche per la ridistribuzione dei computer obsoleti degli Enti pubblici

Giancarlo Abelli, assessore alla Famiglia e alla solidarietà sociale della Regione Lombardia, ha dichiarato: &laquo:la Regione Lombardia ha ritenuto essenziale promuovere e sperimentare nuovi modelli di partnenariato che offrano risposte efficaci alle esigenze e ai problemi presenti sul territorio. Con questa azione vogliamo rafforzare ulteriormente, nella direzione della piena e compiuta attuazione del welfare della sussidiarietà, la capacità del mondo non profit di rispondere ai bisogni promuovendo progetti fortemente innovativi e di particolare rilievo sociale. Nel rispetto del primato della società sullo Stato e del ruolo di accompagnamento delle istituzioni, vogliamo far sì che l’azione del Governo regionale sia sempre più vicina ai cittadini, riconoscendo nel principio di sussidiarietà, nelle due dimensioni orizzontale e verticale, un caposaldo irrinunciabile».

Attraverso il portale dedicato è possibile entrare in relazione con l’associazione sia per dare che per ricevere. La Regione Lombardia ha siglato un accordo triennale con Banco Informatico Onlus per realizzare il progetto “Un PC per crescere” secondo il quale, con un finanziamento regionale di 222.000 euro, 1.500 computer verranno ceduti gratuitamente agli enti di volontariato e alle associazione di solidarietà sociale lombarde.

In base all’accordo, ogni anno circa 500 computer, che la ditta SERCO ha concesso in leasing alla Regione e che devono essere sostituiti con altri più adeguati alle esigenze dell’ente pubblico, verranno donati alle associazioni e agli enti non profit richiedenti. I PC sono ancora perfettamente funzionanti e, sulla base di una convenzione stipulata con Microsoft, i PC sono provvisti di processore Pentium 4 e del sistema operativo Windows 2000.

Il progetto risponde a esigenze di tipo sociale, ecologico e anche economico: si combatte infatti lo spreco ridando valore ad apparecchiature ancora funzionanti e nel contempo si riduce l’inquinamento ambientale evitando lo smaltimento di rifiuti speciali che hanno un considerevole impatto sia ambientale sia economico. Nel progetto è implicita una dialettica tra servizi erogati dall’ente pubblico e quelli erogati dal terzo settore. Questo dialogo è importante per alimentare il confronto sulla qualità dei servizi stessi, la comprensione dei bisogni, la garanzia dei diritti da parte delle fasce sociali deboli.

Il metodo di collaborazione che potremmo definire di co-progettazione sostanziale parte da un reale confronto tra pubblico e privato, con una progressiva condivisione degli elementi dei problemi a cui dare risposte e prevedendo i tempi necessari per la realizzazione con una delega, almeno parziale, del processo decisionale.