Dai fondi di sviluppo alle ICT

di Stefano Pierini

30 Ottobre 2007 09:00

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FESR, FES e POR: i fondi di sviluppo europei e regionali devono essere sfruttati al meglio dalla PA, per il miglioramento del territorio e dei rapporti con aziende e cittadini

L’adozione di nuove forme di comunicazione tecnologica va accompagnata ad una riorganizzazione dei servizi pubblici e ad una riqualificazione delle relazioni economico-sociali delle imprese nel territorio locale. Dal POR approvato segnaliamo che per la riorganizzazione della PA nei rapporti con le imprese si prevede la creazione di una piattaforma di gestione documentale elettronica onde consentire la dematerializzazione dei processi autorizzativi (finanziamenti, verifiche documentali, dichiarazioni di inizio di attività, ecc..) per rendere efficace un rapporto diretto e non dispersivo con l’utenza commerciale (sportello unico imprese).

A livello di pianificazione, l’Osservatorio Banda larga prevede che circa 100 comuni possano attivarla nel settennio, mentre per la diffusione dei servizi informatici attraverso la dematerializzazione, il Servizio Statistico Informativo della Regione stima come potenziali utilizzatori poco meno di 300 Enti pubblici e privati.

Intesa di Programma per lo Sviluppo

A conclusione del panorama programmatorio comunitario al momento approvato, ci soffermeremo sull’l’Intesa di Programma per lo Sviluppo, progettualità nata lo scorso anno e frutto di concertazione fra la Regione e gli attori sociali, per la parte che investe la problematica dell’ICT.

Tale accordo programmatico era previsto nel Documento di Programmazione Economico Finanziaria (2006-08) approvato dalla Giunta Regionale e si situa in uno degli obiettivi del Programma di Governo per la corrente legislatura che fa riferimento a “Sviluppo economico, sociale, civile e culturale”. I sottoscrittori dell’Intesa vengono ad essere coprotagonisti e assumono ex ante il ruolo di condividere le modalità attuative dei vari interventi ed in itinere la funzione di monitoraggio degli stessi.