La governance nella Rete

di Stefano Gorla

9 Ottobre 2007 09:00

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La società è profondamente cambiata in seguito alla diffusione di internet, creando contesti transanazionali e una nuova comunità globale. Anche lo Stato deve cambiare: ecco le direttive e gli obblighi per la Pubblica Amministrazione

A tal proposito Giuseppe Corasaniti, magistrato di Cassazione e tra i maggiori esperti italiani in informatica giuridica, ha proposto 5 diritti positivi e 5 diritti negativi.

POSITIVO

  • 1) Diritto di accesso alla rete in condizioni eque e sostenibili,in condizioni di sicurezza e nel rispetto delle garanzie dei diritti umani;
  • 2) Diritto di libera informazione,di ricerca di diffusione di dati e opinioni su problemi o questioni di interesse generale;
  • 3) Diritto di partecipazione critica nei confronti di soggetti pubblici e privati;
  • 4) Diritto come utenti e consumatori di libera fruizione dei servizi digitali, alla trasparenza nei costi e nelle responsabilità,alla considerazione dei rilievi espressi su modalità, organizzazione, funzionamento, garanzie di sviluppo delle migliori tecnologie disponibili e di massima diffusione delle tecnologie orientate al rispetto dell’utente finale;
  • 5) Diritto di libera espressione creativa,con ogni forma disponibile e di libera diffusione delle opere creative con ogni mezzo disponibile.

NEGATIVO

  • 1) Diritto alla non interferenza da parte dei pubblici poteri se non nell’ambito di situazioni eccezionali, con procedimenti legali sotto diretto controllo giudiziario e con modalità regolamentate e garanzie di riservatezza e di essenzialità per i dati occorrenti in tale ambito al solo fine della ricerca di prove per reati gravissimi e nel rispetto della dignità della persona;
  • 2) Diritto al rispetto della propria dignità umana e sociale,delle condizioni individuali e personali,delle minoranze politiche e sociali sia in ambito generale che nelle comunità di lavoro o virtuali;
  • 3) Diritto alla non ingerenza nell’ambito di scelte personali,politiche,ideali o religiose o partecipazione ad associazioni o a gruppi di opinione;
  • 4) Diritto alla non emarginazione per le opinioni espresse e delle scelte personali effettuate,alla considerazione e al rispetto delle motivazioni individuali e delle finalità sociali perseguite;
  • 5) Diritto alla non inserzione in liste, elenchi, basi di dati generati da soggetti pubblici o privati se non sulla base del proprio libero e pienamente consapevole consenso,e per finalità trasparenti e manifestate agli interessati.

Il Codice dell’Amministrazione Digitale

Sono quindi necessarie delle regole che considerino i diritti di informazione come i primi e più elementari diritti umani, alla base di ogni libertà civile. Sono queste le premesse sulle quali deve fondarsi la informatizzazione della Pubblica Amministrazione. In Italia, il Codice dell’Amministrazione Digitale da una parte ha indicato determinati obblighi di standardizzazione delle autorità amministrative e, dall’altra, ha introdotto una serie di diritti soggettivi in capo ai cittadini.