Lavoro nella scuola da 31 anni con ulteriori 7 mesi presso enti locali. Dovrò andare in pensione a 67 anni o basteranno 65 anni compiuti ad aprile 2033?
Per il pensionamento nella Scuola, la normativa italiana prevede due modalità principali di accesso alla pensione: pensione di vecchiaia a 67 anni e pensione anticipata con 41/42 anni e 10 mesi di contributi.
C’è però una terza via: il collocamento a riposo d’ufficio, che si applica al raggiungimento del limite ordinamentale dei 65 anni nei casi in cui il dipendente abbia raggiunto i requisiti per la pensione anticipata (41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini) compiuti entro agosto. Se però il requisito anagrafico dei 65 anni è maturato tra settembre e dicembre, la cessazione dal servizio può avvenire solo su domanda dell’interessato.
In via generale, l’età per la pensione di vecchiaia è fissata a 67 anni, con almeno 20 anni di contributi. Questo requisito è valido fino al 2026, salvo modifiche future dovute a nuovi adeguamenti all’aspettativa di vita. Pertanto, se non vi saranno ulteriori modifiche normative, la regola prevede che dovrà raggiungere i 67 anni per andare in pensione.
La pensione anticipata si raggiunge con un determinato numero di versamenti contributivi, indipendentemente dall’età. Nel suo caso, avendo 31 anni di servizio nella Scuola e 7 mesi di lavoro presso enti locali, dovrà attendere di cumulare 41 anni e 10 mesi di contributi, ossia l’attuale requisito di anzianità per le donne.
Se non raggiunge i 41 anni e 10 mesi di contributi prima di compiere 65 anni (ad aprile 2033), dovrà probabilmente attendere i 67 anni per accedere alla pensione di vecchiaia. E solo se accumula sufficiente anzianità contributiva prima di compierli potrà accedere alla pensione anticipata prima di tale soglia anagrafica.
Opzione Donna e altre deroghe
Come saprà ci sono anche altre strade percorribili, scegliendo misure particolari come Opzione Donna, che permette il pensionamento anticipato a 61 anni (con un ricalcolo dell’assegno pensionistico interamente con sistema contributivo) con 35 anni di contributi (si può anticipare fino a 59 anni se ha almeno due figli.
C’è anche l’APE Sociale, che potrebbe essere un’opzione se rientra in particolari categorie lavorative svantaggiate, come ad esempio quella dei Caregiver.
Entrambe le misure sono state prorogate per il 2025.
Da capire, invece, quali saranno le formule di flessibilità in uscita (sempre che la riforma delle pensioni in via di preparazione non le abolisca del tutto, come è prevedibile) quando lei si avvicinerà all’età della pensione con i requisiti Fornero, per i quali le ricordo che dopo il 2026-2027 sono previsti anche nuovi scatti in adeguamento alla speranza di vita.
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Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi