Quando posso andare in pensione?

Attualmente, anche per i dipendenti pubblici, la pensione di vecchiaia è accessibile al raggiungimento dei 67 anni di età, unitamente a un minimo di 20 anni di contributi mentre la pensione anticipata richiede un minimo di 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.

I riferimenti normativi con le disposizioni generali in materia di pensioni sono costituiti dalla Legge n. 335/1995 e dai Decreti Legislativi n. 151/2001 e n. 165/2021.

Nella Pubblica Amministrazione, in realtà, esiste anche un limite ordinamentale per il collocamento a riposo d’ufficio, a patto però di aver già raggiunto il requisito contributivo massimo, ossia di maturato già la pensione anticipata o di vecchiaia.

La Circolare n. 2/2015 del Dipartimento della Funzione Pubblica stabilisce infatti specifiche indicazioni in merito ai limiti ordinamentali per il pensionamento nella PA, facendo riferimento al limite dei 65 anni come soglia per la cessazione dal servizio per coloro che hanno maturato i requisiti contributivi per la pensione anticipata (41 anni e 10 mesi). Non mi sembra tuttavia il suo caso, avendo lei 33 anni di contributi versati.

Per fare qualche esempio, il limite ordinamentale di 65 anni è previsto in specifici enti pubblici, principalmente per categorie di lavoratori in settori particolari o con incarichi di alta responsabilità: Forze di Polizia e Armate (ma alcuni incarichi dirigenziali possono prevedere un limite inferiore o superiore), Magistratura (ma si può arrivare a 70 anni in casi particolari, di cui al DLgs. n. 160/2006), Università e Ricerca (anche se, in alcuni casi, l’età massima di servizio può essere prorogata fino a 70 anni, in base alle specifiche esigenze didattiche e scientifiche), Dirigenti pubblici, soprattutto per le figure apicali con incarichi dirigenziali di lunga durata.

Risposta di Anna Fabi