Sono in pensione anticipata dal 16/2/24 con la Legge 335. Essendo stata in malattia per grave patologia sino a quella data per circa 2 anni, non ho potuto usufruire delle ferie, ma dal Ministero da cui dipendevo è stato riconosciuto il pagamento. Il MEF, che si occupa degli stipendi dei pubblici dipendenti me li ha invece addebitati. Il decreto prevedeva anche il riconoscimento di 4 mensilità stipendiali. Hanno emesso e pagato un cedolino con queste 4 mensilità ma sul calcolo ho dubbi, come competenze a credito e ferie non godute come competenze a debito.
Per cercare di risolvere il problema, ottenendo una risposta e una possibile rettifica da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, le suggerisco di raccogliere tutta la documentazione rilevante (cedolini, attestati di malattia, decreti del Ministero e comunicazione ministeriali) ed inviare una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno o una PEC (posta elettronica certificata) al MEF.
Nella comunicazione spieghi chiaramente la situazione, indicando i documenti pertinenti e richiedendo chiarimenti sul calcolo delle mensilità e sull’addebito delle ferie non godute in riferimento ad una cessazione dal servizio per inabilità dei dipendenti pubblici (legge 335/95, articolo 2, comma 12).
Come oggetto della lettera può indicare la “Richiesta di chiarimenti e rettifica su competenze stipendiali e ferie non godute”, mentre nel corpo del testo le consiglio di esporre dettagliatamente la sua situazione, includendo:
- data del pensionamento anticipato
- periodo di malattia e riconoscimento delle ferie non godute da parte del Ministero
- pagamento delle quattro mensilità, spiegando i dubbi sui calcoli effettuati
- addebito delle ferie non godute e richiesta di chiarimenti in merito.
Nel caso in cui non riceva risposta, potrebbe formalizzare una richiesta di accesso agli atti, per visionare tutti i documenti e i calcoli effettuati dal MEF riguardanti il suo trattamento economico e le ferie non godute. Questo le permetterà di avere una visione chiara delle motivazioni che hanno portato agli addebiti contestati.
Considerando che il suo caso riguarda un pubblico dipendente, le suggerisco anche di rivolgersi a un sindacato di categoria. I sindacati spesso hanno canali diretti con le amministrazioni e possono offrirle un supporto concreto nella risoluzione del problema.
Se, nonostante i suoi tentativi, la questione non si risolvesse, potrebbe considerare la possibilità di fare un ricorso amministrativo o, in ultima istanza, di intraprendere vie legali, eventualmente assistita da un esperto in diritto del lavoro o in diritto amministrativo.
Seguendo questi passi, dovrebbe essere in una posizione migliore per ottenere una risposta e una possibile rettifica da parte del MEF.
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