Sono un assistente di Polizia Penitenziaria. Se vado in pensione a 59 anni con 41 anni di contributi, compresi riscatti e ricongiunzione, mi spetta il moltiplicatore?
Il personale delle delle Forze di Polizia (compresa la Polizia Penitenziaria) può beneficiare del cosiddetto “moltiplicatore” per il calcolo della pensione. In termini semplici, si tratta di un meccanismo che consente di aumentare l’importo dell’assegno in base agli anni di servizio effettivamente prestati.
Cos’è e come funziona il moltiplicatore
L’agevolazione è prevista dall’articolo 3, comma 7, del decreto legislativo n. 165 del 1997, introdotta per colmare le penalizzazioni rispetto alle pensioni calcolate con sistema retributivo per chi invece sarebbe uscito con il sistema misto per raggiungimento dei limiti di età.
Il moltiplicatore X5Ti incrementa il valore dei contributi individuali (5 volte la base imponibile dell’ultimo anno di servizio moltiplicata per l’aliquota di pensione del 33%). La base imponibile comprende tredicesima, sei scatti e competenze accessorie che superano il 18%.
Per il personale delle Forze di Polizia ad ordinamento militare (Arma dei Carabinieri e GdF), il Dlgs 94/2017 prevede che tale incremento operi come alternativa al collocamento in ausiliaria (esercitando eventualmente l’opzione).
Tra i beneficiari ci sono dunque anche Arma dei Carabinieri, Corpo della Guardia di Finanza, Forze di polizia ad ordinamento civile e Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. Il personale in questione deve essere escluso dall’ausiliaria e deve cessare dal servizio per raggiungimento dei limiti di età previsti dall’ordinamento di appartenenza. Per il personale militare, non bisogna essere in possesso dei requisiti psico-fisici per la posizione di ausiliaria.
Requisiti per il moltiplicatore di pensione
Per beneficiare del moltiplicatore, è necessario soddisfare determinati requisiti. Ecco i principali:
- anzianità contributiva: deve avere almeno 40 anni di contributi, inclusi eventuali riscatti e ricongiunzioni;
- età anagrafica: l’età minima varia in base alle normative vigenti, ma solitamente è richiesta un’età minima di 57 anni (60 anni per i non ufficiali delle Forze Armate);
- servizio effettivo: è importante che parte dei contributi sia relativa al servizio effettivamente prestato come personale delle Forze di Polizia.
Nel suo caso specifico, con 59 anni di età e 41 anni di contributi dovrebbe essere possibile richiedere l’applicazione del moltiplicatore (incremento del montante contributivo) perchè ha superato l’età minima richiesta (57 anni) ed ha raggiunto e superato i 40 anni di contributi richiesti, compresi riscatti e ricongiunzioni.
Parte dei suoi contributi deve essere relativa al servizio prestato nella Polizia Penitenziaria.
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Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi