Mia moglie, dipendente di un’amministrazione statale, nel 2026 raggiungerà la pensione d’ufficio ma a fine anno maturerebbe anche i requisiti per la pensione anticipata (41 anni e 10 mesi): ci sono penalizzazioni da considerare che possono orientarla nella scelta più conveniente?
La penalizzazione sul calcolo di alcune pensioni dei dipendenti pubblici applicato a partire dal 2025 può condizionare la scelta tra pensione anticipata e collocamento a riposo d’ufficio.
Se sua moglie appartiene alle cinque gestioni coinvolte (CPDEL dipendenti degli Enti Locali, CPS dipendenti Sanità, CPI, insegnanti d’asilo e scuole elementari parificate, CPUG ufficiali giudiziari),
- se sceglie la pensione anticipata nel 2025 subisce un ricalcolo peggiorativo della quota di contributi ricadenti nel sistema retributivo;
- se si ritira con il collocamento a riposo riceve invece la pensione piena e calcolata con le normali regole.
Le modifiche sono previste dai commi da 157 a 161 della Legge di Bilancio 2024: riguardano i dipendenti iscritti alle quattro gestioni sopra riportate che abbiano fino a 15 anni di contributi versati fino al 1995. Su questi contributi (valorizzati con il metodo retributivo) si applicano nuove aliquote di rendimento, meno vantaggiose delle precedenti, riducendo l’importo della pensioni con meno anni di contribuzione retributiva versata.
Il punto è che le nuove regole non si applicano alle cessazioni dal servizio per sopraggiunti limiti di età (collocamento a riposo) o di servizio previsti dagli ordinamenti di appartenenza, dalla legge o dai regolamenti delle singole amministrazioni.
Quindi, se sua moglie appartiene a una delle gestioni INPS coinvolte dal taglio (CPDEL, CPS, CPI, CPUG) e sceglie invece la pensione anticipata (che sia quella Fornero ma ad esempio anche quella dei precoci):
- con più di 15 anni versati prima del 1996, non subisce penalizzazioni e può scegliere tra pensione anticipata o collocamento a riposo;
- con meno di 15 anni versati prima del 1996, optando per la pensione anticipata subirà un ricalcolo peggiorativo di tale quota, con una teorica maggiore convenienza della pensione d’ufficio.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz