Sono dipendente comunale e maturerò il diritto alla pensione anticipata (con la finestra dei 3 mesi) l’1/11/2024. Alla data del 31/12/1995 avevo 14 anni e 3 mesi di contributi versati.
Alla luce della Legge di Bilancio 2024, qualora decidessi di aspettare l’1/3/2025 verrei collocato a riposo d’ufficio per limiti di età (65 anni) e di conseguenza non incorrerei nel taglio? Dal 2025 si allungheranno le finestre di decorrenza per le pensioni anticipate: mi riguarda?
Per quanto riguarda la prima domanda, le confermo che le sue considerazioni sono corrette.
- Se lei va in pensione anticipata nel 2024 incorre nel taglio pensioni dei dipendenti di enti locali che ricadono nel sistema misto (perché matura il diritto dopo il 31 dicembre 2023, anche se decidesse di andare in pensione successivamente),
- Essendo invece escluse le pensioni di vecchiaia, compresi i collocamenti a riposo per raggiunti limiti di età o di servizio, se aspetta marzo 2025 potrà ritirarsi con le vecchie aliquote di rendimento e senza tagli all’assegno.
Per quanto riguarda le nuove finestre mobili – che riguardano la decorrenza, ovvero il periodo di tempo che intercorre fra il momento in cui si matura il diritto alla pensione e quello in cui si percepisce il primo rateo – l’allungamento è previsto per la pensione anticipata degli iscritti CPDEL (dipendenti enti locali), CPS (sanitari), CPI (insegnanti asilo ed elementari), CPUG (ufficiali giudiziari).
Il riferimento è il comma 162 dell’articolo 1 della Manovra 2024, in base al quale per gli iscritti alle quattro gestioni previdenziali sopra elencate il trattamento pensionistico decorre trascorsi:
- tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti nel 2024,
- quattro mesi nel 2025,
- cinque mesi nel 2026,
- sette mesi nel 2027
- nove mesi dal 2028.
Per i dipendenti pubblici iscritti alle casse sopra elencate che vanno in pensione anticipata sono previste queste nuove finestre di decorrenza, mentre non ci sono penalità per le pensioni di vecchiaia e i collocamenti a riposo.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz
