Sono un dipendente pubblico in servizio, con 63 anni tra un mese e 40 anni e 8 mesi di contributi. In caso di un’unica finestra 2019 (si parla di settembre), è possibile accedere a quota 100 lasciando il lavoro prima (ad esempio a maggio) e poi approfittare di quella finestra successiva? In sostanza vorrei sapere se per aver diritto a quota 100 occorre essere in costanza di lavoro.
Premessa dovuta: manca il testo della norma sulla quota 100, per cui non se ne conoscono i dettagli ma solo le caratteristiche generali, basate sulle anticipazioni fornite dallo stesso Governo. In ogni caso, non mi pare che fino a questo momento sia stata avanzata l’ipotesi di escludere dalla quota 100 coloro che hanno già smesso di lavorare.
I requisiti indicati sono 62 anni di età e 38 anni di contributi. Quindi, possedendoli entrambi ha in teoria già diritto alla quota 100.
Attenzione però:
- deve prima capire se la quota 100 le conviene economicamente, ed ancora è troppo presto per farlo visto che non c’è un testo di legge che escluda al 100% penalizzazioni di sorta ed espliciti il metodo di calcolo dell’importo dell’assegno;
- non dia nulla per scontato, fino a quando non ci saranno la legge e i provvedimenti attuativi non le conviene dare le dimissioni, lasciando il lavoro prima di chiedere un trattamento previdenziale – nel caso in cui l’INPS dovesse rifiutare la richiesta o ci fossero novità normative retroattive – si rischia di restare senza stipendio e senza pensione, come gli ormai leggendari esodati.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz