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Pensioni pubbliche: le novità dal 2025 per i dipendenti e i limiti di età

di Anna Fabi

15 Gennaio 2025 11:13

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Pensioni, nuovi limiti di età e incentivi per i dipendenti pubblici: pensionamento flessibile fino a 70 anni e agevolazioni per posticipare l’uscita.

La Legge di Bilancio 2025 ha interessato su più fronti il tema delle pensioni per dipendenti pubblici, in primis per quanto riguarda i nuovi limiti di età pensionabile, introducendo anche differenze per settore.

Per promuovere il trattenimento in servizio, così da garantire maggiore sostenibilità economica al sistema previdenziale nel lungo periodo, sono cambiate anche le regole e le soglie per i limiti ordinamentali ed il collocamento a riposo, affiancati da nuovi incentivi per restare a lavoro.

Nuovi limiti di età per il pensionamento pubblico

Dal 2025, il limite di età per continuare a lavorare nella Pubblica Amministrazione viene uniformato ai requisiti per la pensione di vecchiaia, fissati a 67 anni. Questo tetto si applica alla maggior parte dei dipendenti pubblici, ma alcune categorie, come magistrati, professori universitari e dirigenti medici, possono beneficiare di limiti più elevati grazie alla natura altamente qualificata delle loro mansioni.

Una delle principali novità di questa misura di riforma pensioni riguarda l’abolizione del collocamento a riposo automatico al compimento della soglia massima prevista dalla propria amministrazione. In passato, i dipendenti pubblici venivano pensionati automaticamente una volta raggiunta questa età. La nuova normativa consente ai lavoratori di proseguire la propria attività fino al raggiungimento dell’età pensionabile di vecchiaia, se desiderato.

Trattenimento in servizio fino a 70 anni

Un’ulteriore innovazione è rappresentata dalla possibilità di estendere il periodo lavorativo fino a 70 anni. Tuttavia, questa opzione è subordinata a condizioni precise: può essere concessa entro il 10% delle nuove assunzioni autorizzate.

Mira a valorizzare l’esperienza dei lavoratori esperti senza compromettere le opportunità di ingresso per i giovani.

Categorie come Forze armate, Polizia e Vigili del fuoco, che richiedono requisiti fisici particolari, sono escluse da questa possibilità.

Regole specifiche per il settore sanitario

Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) beneficia di deroghe particolari. Medici e operatori sanitari possono prolungare la propria attività fino a 70 anni, purché abbiano maturato almeno 40 anni di servizio effettivo.

La misura risponde alla carenza di personale nel settore sanitario e valorizza l’esperienza dei professionisti per garantire la continuità del servizio, soprattutto dopo le criticità emerse durante la pandemia di COVID-19.

Incentivi per posticipare la pensione

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto anche una revisione degli incentivi per i lavoratori che decidono di posticipare il pensionamento.

  • Estensione del beneficio: oltre ai lavoratori che maturano i requisiti per Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi), gli incentivi includono chi ha raggiunto 42 anni e 10 mesi di contributi (uomini) o 41 anni e 10 mesi (donne) entro il 31 dicembre 2025.
  • Esenzione fiscale: la quota contributiva a carico del lavoratore, pari al 9,19%, è esclusa dall’imponibile fiscale, garantendo un vantaggio economico netto.

Aumento età pensionabile

Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 per i dipendenti pubblici riflettono l’esigenza di un sistema previdenziale capace di rispondere sia alle sfide demografiche sia alle specificità dei diversi settori professionali.

La nota dolente resta sempre la stessa: le ricche pensioni del passato hanno prosciugati i conti e le prossime generazioni potrebbero non riuscire neppure ad averla una pensione. Da qui la costante strategia di “allontanamento” dell’uscita dal lavoro, così da aumentare i montanti individuali e incassare più contributi utili al sistema.

Gl attuali trend demografici rischiano di amplificare lo squilibrio tra forza lavoro attiva e pensionati, con implicazioni significative per i conti pubblici. Anche per questo il Governo cerca di promuovere la natalità con misure dedicate.

Secondo le previsioni ISTAT, peraltro, l’età pensionabile dovrebbe aumentare ulteriormente nei prossimi decenni, raggiungendo i 69 anni e 6 mesi entro il 2051, a causa dell’invecchiamento della popolazione e del saldo negativo tra nascite e decessi.  E già nel 2027 sono attesi i prossimi scatti.

In parallelo, le novità pensionistiche 2025 per la PA favoriscono il prolungamento della vita lavorativa, soprattutto per i dipendenti più esperti, garantendo nel contempo opportunità per le nuove generazioni e sostenibilità economica.