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TFR ai dipendenti pubblici subito: petizione al Governo

di Teresa Barone

Pubblicato 19 Luglio 2024
Aggiornato 24 Ottobre 2024 06:55

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Petizione al Governo e al Parlamento per abolire il pagamento differito del TFR e del TFS ai dipendenti pubblici: proposta di spalma

Come noto, in Italia i dipendenti pubblici che vanno in pensione ricevono TFR e TFS differito e dilazionato nel tempo, secondo una previsione normativa da tempo criticata dai lavoratori e dai sindacati di categoria, che hanno deciso di inviare una petizione al Governo per sbloccare l’erogazione dei trattamenti nell’immediato.

Cgil, Uil, Cgs, Cse, Cosmed, Cida e Codirp, nello specifico, hanno sottoposto la petizione al Parlamento e al Governo per eliminare la dilazione del Trattamento di Fine Servizio e del Trattamento di Fine Rapporto dei dipendenti pubblici.

Il differimento, già condannato dalla Corte Costituzionale (sentenza n.130/23) poiché in contrasto con il principio della giusta retribuzione previsto dalla Costituzione, è stato oggetto anche di un analogo parere da parte dell’INPS, che aveva rimandato nei mesi scorsi la questione allo Stato.

La vicenda è culminata in un nulla di fatto, a causa dell’eccessivo costo che un cambio di normativa potrebbe comportare.

Ad oggi, la situazione è ai limiti del paradosso oltre che della discriminazione nei confronti dei dipendenti pubblici. Il ritardo nell’erogazione, come ricordano le sigle sindacali, in alcuni casi arriva addirittura ad essere spalmato nell’arco di sette anni:

I dipendenti pubblici sono discriminati rispetto ai dipendenti privati. Più volte la Corte Costituzionale ha sollecitato il legislatore a porre rimedio a questa ingiustizia sociale.

Nella nota condivisa, tra l’altro, viene sottolineato che il differimento di TFR e TFS diventa intollerabile soprattutto per coloro che hanno raggiunto la pensione di vecchiaia o il limite ordinamentale per la permanenza al lavoro, anche tenendo conto dell’elevata inflazione.